King Jong-un, il noto leader nord coreano, sta creando non poche preoccupazioni ai Paesi vicini e lontani per le continue provocazioni costituite dal lancio dei missili balistici nel Mar del Giappone. I Paesi più direttamente minacciati sono: la Corea del Sud ed il Giappone, alleati, com´è noto, degli USA.

Come reazione, questi ultimi hanno annunciato l´installazione di un potente sistema antimissile – il Thaad – sul territorio sudcoreano, ma, naturalmente, detta decisione ha provocato scontento negli ambienti militari cinesi, che si sono sentiti minacciati dalle contromisure missilistiche americane. Pur criticando la presa di posizione statunitense, il primo ministro cinese Wang Yi ha, però, proclamato la necessità di trovare una soluzione, in ambito internazionale, sul problema nordcoreano.

Detta situazione si è ulteriormente ingarbugliata a causa delle schermaglie diplomatiche in corso tra la Corea del Nord e la Malesia.

L´origine di questa vicenda risale a qualche settimana addietro, allorchè Kim Jongj-nam, fratellastro del dittatore nordcoreano, veniva ucciso nell´aeroporto di Kuala Lampur. Un filone delle indagini poliziesche, realizzate dal governo malese, ha ipotizzato un coinvolgimento nell´omicidio di agenti al servizio di Pyongyang. La svolta delle indagini ha irritato la Corea del Nord, che, per tutta risposta, ha bloccato nel proprio territorio i cittadini e persino gli agenti diplomatici malesi. La Malesia, come ritorsione, ha fatto altrettanto, aggravando la situazione al punto da provocare un intervento del Segretario di Stato della Casa Bianca, Rex Tillerson, che ha già prenotato, all´uopo, un viaggio diplomatico nella Corea del Sud, nel Giappone e nella Cina.

Recentemente, i 15 membri del Consiglio di Sicurezza, tra cui l’Italia che ne fa parte dal primo gennaio, hanno indetto una riunione di emergenza a seguito del lancio, il 6 marzo scorso, di una batteria, si stima, di quattro missili balistici a media gittata da parte della Corea del Nord. A ciò ha fatto seguito una condanna espressa del CdS e fatta propria anche dalla Farnesina attraverso il seguente comunicato:” l’Italia è molto preoccupata per le ripetute e flagranti violazioni da parte del regime di Kim Jong-un delle risoluzioni del CdS, che mettono a rischio la pace e la sicurezza internazionali, sfidando il regime internazionale di non-proliferazione e innalzando la tensione nella regione”.

A quanto pare, però, a nulla valgono le prese di posizioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che, nei confronti di Pyongyang, rimangono “lettera morta”.

A questo punto, al fine di risolvere la situazione, si impone un´azione forte e determinata agli Usa e alla Cina. Quest´ultima, oltre a non tollerare scossoni sulla mappa della geografia economica regionale (e King Jong-un sta tirando un pò troppo la corda, secondo Pekino) , ha forti interessi commerciali nel Sud Est asiatico, in particolare nella Corea del Sud e nel Giappone, per cui, con l´appoggio degli Usa, potrebbe cercare di convincere King Jong-un a sedersi finalmente al tavolo di una trattativa per risolvere tutto l´impasse attuale. Da una parte, però, c´é la “personalità” del leader nordcoreano, che lascia molti dubbi su una facile soluzione del problema e, dall´altra, troviamo l´imprevedibilità degli atteggiamenti di Tramp. Due incognite che aprono, ancor di più, il ventaglio delle possibili soluzioni o fallimenti di un duraturo accordo diplomatico sulla questione. Comunque vadano le cose, un fatto è certo: King Jong-un rimane una “brutta gatta da pelare” sia per i Cinesi che per gli Americani.

G.&G. Arnò

Ha collaborato: Rosalba Ieraci Bio