Viviamo una strana situazione, forse pre-rivoluzionaria in cui tutte le figure decenti della politica europea si stanno demolendo”. Parole di Bernard-Henry Lévi, filosofo, giornalista e saggista francese, noto in Francia anche con la sigla BHL, dalle iniziali del suo nome. Il filosofo francese ha espresso molta preoccupazione per l´ascensione dell´estrema destra in Francia, a causa della crisi nei partiti sia di destra che di sinistra. In ambito internazionale, crede che gli Stati democratici vadano verso il populismo ed il nichilismo, ricordando un clima di vigilia da Iª guerra mondiale. La diffidenza verso le attuali classi politiche si fa sempre più viva nel popolo e l´Europa, andando di questo passo, può sgretolarsi completamente, aggiunge Lévi. In realtà, secondo noi, quella che viviamo è una crisi di fiducia verso le Istituzioni, che fomenta un sentimento di repulsione contro l´Euro, il sinistro simbolo del potere e della ricchezza, che ha reso, per quel che ci riguarda, l´Italia povera e sottomessa. L´Europa intera traballa: lo xenofobismo, il nazionalismo ed il populismo stanno imperversando in essa; il cittadino si rivolta contro le elite finanziarie, politiche ed intellettuali per il fatto che la globalizzazione non ha apportato, per come promesso, benessere a tutti; i ricchi si sono ulteriormente arricchiti, i poveri ultraimpoveriti e la classe media si vede sempre più in basso, a livelli mai conosciuti da molti decenni. Ci avviamo, appunto, verso la fine e causa, per nulla secondaria, di ciò in Europa è la Germania, che non è più la Deutschland europea e compagna delle origini, ma oramai una vorace “Deutschland über alles”, che si è messa in testa di germanizzare e colonizzare l´intero blocco. Si arriverà,oramai, al “valetudo” (tipo di combattimento a mani nude e a contatto pieno) nella disastrata politica europea e nazionale. Vale ricordare, a tal uopo, che la Gran Bretagna, per fine mese, voterà sul Capitolo 50 del Trattato di Lisbona, dando formalmente inizio alla Brexit, e che altre elezioni avranno luogo in Paesi cruciali del blocco, e precisamente in Olanda giorno 15 p.v., in Francia il 23 aprile e in Germania il 24 settembre. E, secondo le previsioni, i partiti nazionalisti avranno vita facile.

Lo xenofobismo “trumpiano”, antiglobalista e nazionalista, è un esempio di come andranno le cose. Certo, si deve impedire che le democrazie da liberali passino ad autoritarie, ma come sará possibile se le prime si sono rivelate fallimentari? Ai cittadini, in tempi di crisi economica , viene naturale pensare che la responsabilità dei loro guai sia da addebitare non solo ai partiti e ai governi, ma anche alle istituzioni, troppo servili e deboli e, per ciò, incapaci di tutelare i loro valori, i loro interessi. Si comincia a guardare fuori casa ove regnano ordine e sovranità; il benessere, in questa fase, è scontato, in quanto si ritiene che esso sia conseguenza logica di un buon governo, magari autoritario, ma non troppo (vedansi Cina e Russia).

La storia ci insegna che questi fenomeni sono ricorrenti e che ci vuol tempo per trovare la giusta soluzione. Bisogna incominciare con l´individuare le cause ed eliminarle, siano esse la tecnologia, le migrazioni, il libero commercio, la voracità della Finanza o molteplici altre.

La democrazia, così com´è oggi, sta distruggendo l´Occidente, perché, in pratica, rende ufficiale l´impasse decisionale, burocratizza oltre misura qualsiasi attività e permette ai politici di turlupinare la gente. Molti paesi emergenti, ricordiamo, si ispirano ai modelli cinesi e russi, che stanno dimostrando efficienza e successo.

E da noi? A questo punto, abbiamo bisogno di reagire, se saremo capaci, con onestà, impegno e competenza oltre che con l´adozione di nuovi linguaggi e proposte politiche ai problemi reali che ci ritroviamo, altrimenti, vogliate credere: tempi corti per la “vecchia” democrazia liberale!

di redazione

Ha collaborato: Rosalba Ieraci Bio