MOSTRA DEGLI ACQUARELLI E DISEGNI A PASTELLO E

PRESENTAZIONE DELLA FIABA PER UN NUOVO MILLENNIO

 

 “STORIA PER UN CUORE BAMBINO”, Ed. Artecom-onlus, Roma 2023

SCRITTA E ILLUSTRATA DA EUGENIA SERAFINI

Tradotta in Portoghese dal prof. José d’Encarnação

IN EDIZIONE SPECIALE DI 100 COPIE NUMERATE E FIRMATE

 

 

Sabato 18 Novembre 2023 presentazione al pubblico in anteprima della fiaba della nota scrittrice e artista internazionale Eugenia Serafini, “Storia per un cuore bambino”, Ed. Artecom-onlus, Roma 2023, in versione italo/portoghese, per la preziosa traduzione del prof. José d’Encarnação, archeologo, docente dell’Università di Coimbra.

In Mostra le tavole originali degli acquarelli

 e disegni a pastello della Serafini e l’Exlibris di Elena Ciotoli

 

Inoltre sarà presentato il libro della giornalista e scrittrice Silvana Lazzarino, “Eugenia Serafini si racconta”, Ed. Artecom-onlus , Roma 2021,

bellissima e approfondita  intervista a Serafini, con una arricchita da una testimonianza del prestigioso critico prof. Carlo Franza.

 

 

LA SERATA SI SVOLGE NEL FAMOSO “STUDIOLO DI EUGENIA”, SEDE DELL’ACCADEMIA IN EUROPA DI STUDI SUPERIORI ARTECOM-ONLUS, VIA DEI MARSI, 11, 00185 ROMA,

nel quartiere bohemien di San Lorenzo, che da decenni ospita gli Studi di artisti, scrittori e poeti.

Prolusione del prof. Nicolò Giuseppe Brancato Presidente dell’Artecom-onlus

Interventi:

prof. Nicolò Giuseppe Brancato, Archeologo e storico dell’arte

prof. Sandro Angelucci, poeta, critico letterario e saggista

prof. Umberto Maria Milizia, Vicepresidente dell’Artecom-onlus

SARANNO PRESENTI LE AUTRICI

 

LETTURE DI EUGENIA SERAFINI

Eugenia Serafini

 

“Mi chiedo da tempo: ma vale veramente la pena continuare a dipingere, a scrivere, incontrarsi come fantasmi garruli in giorni di caos come questi, giorni che non seguono più il ritmo delle stagioni, alba zenit tramonto, schiusa dei semi e fiorire degli alberi. Giorni dove le stelle non sono stelle ma razzi mortali, le case macerie, le scuole deserte, i mercati, i caffè e le piazze luoghi di strazio dove l'unica eco è il grido, il pianto? Vale la pena?

Eppure qualcuno mi sussurra: “È in questi giorni che il SOGNO PUÒ SALVARCI. Così José d'Encarnação.”

José d’Encarnação

 

Il critico d'arte prof. Giorgio Di Genova, scrisse una intensa presentazione per la mia Mostra personale alla Biblioteca Vallicelliana nel 2013, intitolata "Scritte con l'acqua", mostra degli acquarelli che illustrano le mie "piccole fiabe" e nella quale Giorgio, che ci ha lasciati inaspettatamente in questa calda Estate, coglie aspetti straordinari e originali del modo in cui nascono le mie fiabe.

Fra le opere che esposi, erano presenti anche gli acquarelli di "STORIA PER UN CUORE BAMBINO", fiaba scritta nel 1994/ 1995 ma non ancora pubblicata e che accompagnano l'Edizione speciale di 100 copie numerate e firmate, in versione bilingue italiano/portoghese, preziosamente tradotta dall'archeologo prof. José d'Encarnação, Docente dell'Università di Coimbra, carissimo amico e collega di mio marito Nicolò Giuseppe Brancato.

AGLI ACQUARELLI IN OCCASIONE DELLA PUBBLICAZIONE SPECIALE DELLE 100 COPIE FIRMATE E NUMERATE, HO AGGIUNTO ALTRETTANTI DISEGNI A PASTELLO, DEDICATI ALLA VERSIONE PORTOGHESE.”

 

DEL CUORE BAMBINO DI EUGENIA SERAFINI

Di Giorgio Di Genova

Mentre stavo alla scrivania, un uccellino azzurro si è posato sulla mia spalla sinistra e mi ha cinguettato: “Tu credi di aver capito tutto sull’illustrazione, cioè che nasce sempre dopo un testo scritto per visualizzarne il racconto. Invece non è così. A volte è proprio il contrario, cioè è lo scritto che talvolta nasce dopo le immagini per accompagnarle e per meglio farle intendere”. Ho capito che si riferiva a Eugenia Serafini, e precisamente a L’uccellino d’argento, fiaba da lei narrata all’acquarello nel dicembre 1995. Insomma per uno spirito così versatile e gaiamente irrequieto come quello di Eugenia, che si esprime in diversi codici (pittura, scultura, letteratura, performance), la pittura in qualche caso viene prima dell’ispirazione letteraria, facendola diventare “quasi trasparente”, in direzione “aerolirica”, come nel 2000 notava il compianto Mario Verdone, nostro comune amico.

Sfogliando le fiabe e i fogli acquerellati sulla mia scrivania, ho constatato che l’uccellino azzurro aveva ragione. E per tale ragione è proprio dagli acquarelli che i fruitori della presente mostra devono cominciare. L’incipit, infatti, sono essi. I testi scritti delle fiabe, nella loro complementarità, vengono dopo. Almeno così è stato per me che sono critico d’arte e non critico letterario.

Vorrei pertanto fare una precisazione preliminare. Eugenia in tutto il suo fare attinge all’infanzia, alle sue memorie d’infanzia, nelle quali riesce a calarsi, immedesimandosi di nuovo in quella bambina che alberga ancora in lei. Del resto, non ci ha insegnato Adler che “il bambino è il padre dell’uomo”? E, chi più chi meno, tutti gli artisti a quel “padre” affidano la loro immaginazione quando creano.

Ecco, la bambina che vive ancora in Eugenia è la vera “madre” di questi acquarelli, come la freschezza cromatica e la spontaneità esecutiva attestano. Certo nello stile c’è l’esperienza consumata in tanti anni di artista e docente, ma, a ben vedere, in esso palpita sempre “un cuore bambino”. Quel cuore, cioè, che nel 1994 le fece scrivere Storia per un cuore bambino, in cui a volare non erano gli uccellini, bensì - nella notte di S. Lorenzo, quando si verificano piogge di stelle cadenti - una bimbetta con gli “occhi verdi che brillavano sempre più verdi, brillavano, brillavano, come stelle” per raggiungere le altre stelle lassù.

Nei racconti figurati di Eugenia, come è nelle fiabe, in ogni cultura sempre connotate da motivi ricorrenti, come insegna il russo Vladimir Ja. Propp (“Tutte le fiabe, per struttura, sono monotipiche”), che sottolinea anche l’importanza delle leggi della triplicazione e del duplice valore morfologico per una stessa funzione, oppure il fondamentale psicologicamente lieto fine analizzato a fondo dalla junghiana Marie-Louise von Franz nel suo Le fiabe del lieto fine; nei racconti figurati di Eugenia, dicevo, ricorrono diversi elementi, quali la proliferazione di morfemi, compresi gli uccelli nell’acquarello del ‘94 Sedeva sull’orlo del mare e le traiettorie del volo delle libellule, tratteggiate da segmenti con stelline e cuoricini, nel coevo Ci fu una pioggia d’oro tutta di stelle, stelle che ritroviamo nel 2010 in La nuvola e il cavalluccio marino, il cui acuto poetico è senza dubbio Il sogno, dove una barchetta con una coppia di innamorati si libra nel cielo (ancora un volo!). …

Si può fare poesia anche con l’acqua colorata e il disegno ad inchiostro. Ce lo prova Eugenia Serafini, artista del multiforme “parlar” per fiabesche metafore, alla quale “è dolce il naufragar in questo mare” cromografico. Come lo è per noi che a questi suoi viaggi partecipiamo.

Roma, 31gennaio 2013                                    Giorgio Di Genova

 

"Aceito, com todo o gosto, a imerecida dedicatória que a autora - pela grande Amizade que nos une! - decidiu endereçar-me. Procurei não ser o que o aforismo proclama tradutore / traditore e, no fundo, o que fiz foi deixar-me enlevar pelo enorme fascínio que, desde o primeiro momento, esta fábula me despertou, mormente porque me fez lembrar o Principezinho de Saint-Exupéry e, na verdade, esta é, como aquela, uma fábula para os nossos dias, um tempo de que o Sonho parece estar arredado e era muito importante que ele voltasse a envolver os nossos dias. Um enorme abraço, pois, à Poeta e à Artista que nos permitiu partilhar com ela esta maravilhosa viagem!"

José d'Encarnação.

 

 

 

 

Così la giornalista Silvana Lazzarino introduce la sua intervista “Eugenia serafini si racconta”:

Nel suo percorso ha guardato costantemente alla contaminazione tra le arti utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale. In questo senso le sue installazioni performatiche mirano a creare una nuova sinergia di emozioni coinvolgendo più sensi in una sorta di arte totale e in questa prospettiva ha dato vita a opere di grande suggestione come, tra le numerose altre,  le Performances,Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008 e l’installazione/performativaNuvola” del 1995 portata fuori sui giardini dell’Eur e sotto il Colosseo quadrato, riproposta il 7 Dicembre 2019 nel video omonimo dedicato al suo AUTORITRATTO, Sala Cinema del MACRO ASILO di Roma, in cui si avverte un forte valore estetico ed esistenziale restituiti da una cascata di immagini realizzata su cartoni che scendono lungo la gradinata. Su quelle e su altre “Nuvole” realizzate recentemente nel Settembre 2019 per il “Festival delle Arti-domino-Dominio” a cura di Antonietta Campilongo, al MACRO ASILO di Roma, si possono vedere i cicli della natura, le contraddizioni tra progresso industriale e la sopravvivenza stessa degli esseri viventi, la ricerca dell’armonia attraverso la stessa natura poiché l’uomo da solo non riesce a trovarla, mentre la natura recupera sempre quell’equilibrio necessario per rinascere ogni volta.”

 

José d’Encarnação

Professore ordinario di Storia e Archeologia presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Coimbra dal 1991, giornalista, saggista. È in pensione dal luglio 2007.

Ha insegnato le materie di Storia dell'antichità classica, epigrafia, beni culturali e comunicazione sociale e diversi seminari nell'ambito della storia antica e dell'archeologia peninsulare, in particolare la Lusitania romana.

Oltre a tutta la sua carriera accademica presso l'Università di Coimbra, ha insegnato nelle università Nova de Lisboa (Epigrafia), Lusófona de Humanidades e Tecnologias de Lisboa (Patrimonio Culturale) e l'Università Federale di Rio de Janeiro, in Brasile (come professore in visita).

 

SILVANA LAZZARINO

Laureata in Lettere (indirizzo Musica e Spettacolo) è giornalista pubblicista con collaborazioni legate all’arte, al cinema e alle recensioni di libri. Ha collaborato con “Il Giornale”, “Radio Vaticana” e la rivista “Il Ragazzo Selvaggio” bimestrale di cinema e linguaggi multimediali. Attualmente prosegue le collaborazioni giornalistiche sull’arte ed eventi per testate on line tra cui: Romacapitale-magazine.it, Rainews.it, Emmegiischia, Occhio dell’arte, Alla volta di Leucade, LavocedelNisseno.it e AboutART-online.

Oltre alla prefazione al libro Sexappeal del fotografo delle Dive Bruno Oliviero (anno 2015), ha pubblicato diverse

    Accanto all’arte e al cinema è la passione per la poesia, per la quale ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra i quali il 3° posto al Premio Nazionale di Poesia, Narrativa, Fotografia e Cortometraggi Albero Andronico (7 edizione) 2013 con la Silloge inedita Emozioni: il mosaico della vita e il primo posto al Premio “Le Rosse Pergamene” giugno 2019 per il libro edito di poesie La sedizione dell’immagine. Dall’arte ai versi poetici. Alba Gonzales e Patrizia Canola mie muse ispiratrici”. Di recente il 3° posto al Premio letterario nazionale “Voci città di Roma” ottobre 2019 con la raccolta edita di poesie Emozioni senza tempo.

  Ha pubblicato raccolte di versi, saggi su artisti e romanzi.

Ufficio Stampa di Silvana Lazzarino per Eugenia Serafini

www.atecom-onlus.org   wwweugeniaserafini.org   3471871523

 

Fonte: Goffredo Palmerini