Giovanni Manetti Presidente del Consorzio Chianti Classico (al centro)

 

Vero e proprio boom di presenze alla scorsa edizione di Chianti Classico Collection grazie alle oltre 206 aziende del Gallo Nero con totale di 750 etichette in degustazione segnalando 161 Chianti Classico Riserva, nonché 136 Gran Selezione.

Quindi un trend vinicolo  decisamente più che positivo guidati poi verso quella saporita puntatina olearia volta al regno del Gallo Nero – Olio Dop Chianti Classico, assaggiandone l’elevatissima bontà.

A Giovanni Manetti Presidente del Consorzio Chianti Classico  abbiamo posto varie domande per “La Gazzetta Italo – Brasiliana di Rio de Janeiro” e, gentilissimo come sempre, così ha risposto:

“Il costo del vino biologico è più alto rispetto agli altri ed i giovani vogliono spendere meno. Secondo lei è attuabile in disciplinare in merito?

Direi che non dovrà apparire sul disciplinare, tuttavia è un trend inarrestabile e penso proprio che il vino biologico crescerà ulteriormente con modo quindi di mettere d’accordo le esigenze di tutti. Facendo agricoltura biologica si creano benefici sia per il consumatore dal momento che è un prodotto più che salubre, nonché di qualità organolettica, considerando poi i vantaggi per chi abita nel territorio e per chi lavora in vigna. Praticamente  è la classica situazione in cui vincono tutti e nessuno perde. Quanto al prezzo più alto che ‘copre’ anche tanti altri alimenti ‘bio’, spesso è dovuto alla distribuzione visto che la quantità distribuita è inferiore rispetto al prodotto confezionato. Resta, a mio avviso, una questione di tempo, fra qualche anno presumo proprio ci sarà un allineamento in merito.”

Questo vino che piace tanto a giovani e maturi, come bisogna approcciarsi in merito?

“Il vino va rispettato, nasce da quella interazione magica derivata dalla natura e lavoro dell’uomo. Si parla di millenni di storia dove affondano le radici della nostra civiltà. Ed è giusto un sapiente consumo e non abuso, ricevendone gioia ed amicizia, magari accompagnato davanti ad un buon  piatto.”

Spuntano corsi di vino come funghi, tutti desiderano diventare sommelier!

Beh, i giovani ne apprezzano la storia, la cultura, la bellezza paesaggistica del territorio e presumo altro ancora. Da tenere conto che le nostre zone vinicole sono bellissime e quindi è  sempre un piacere ammirarle e visitarle. C’è un mondo dietro un bicchiere di vino interessantissimo che vale la pena di essere approfondito  conoscendo di conseguenza l’aspetto del  vino-territorio.”

Ci può spiegare la denominazione ‘UGA’ a cosa corrisponde?

Volentieri, semplicemente Unità Geografica Aggiuntiva. Abbiamo suddiviso il territorio in 11 aree geografiche più ristrette eppure dotate all’interno di maggior omogeneità riguardante l’altitudine, la composizione del suolo, l’esposizione, nonché i fattori umani quali tradizioni locali, la storia del territorio,  unito tutto  all’alto spirito di comunità. Tutte queste cose messe assieme, fanno il così detto ‘terroir’ creando di conseguenza una forte e  valente, identità.”

Non poco, decisamente!

 

   Carla Cavicchini- mail- cavicchini.press@gmail.com