Con il saggio 'Fazenda, cafè, cana-de-açúcar, vinha e uvas: marchigiani in Brasile' (che racconta la storia di 25 famiglie ascolane che negli anni Cinquanta sono vissute in regime di semischiavitù nelle fazendas di caffé e canna da zucchero nello Stato di Paranà e San Paolo del Brasile), la giornalista pesarese Paola Cecchini si è aggiudicata il secondo posto al Premio Letterario Nazionale 'Dispatriati' per le opere inedite di emigrazione (Jesolo, 7 settembre 2022).

Il Premio- vinto da 'Rolando e…' di Ennio Pouchard che racconta la propria storia di istriano di Pola)- è stato organizzato dalla Fondazione Italo-Americana Filitalia International (che ha sede a Filadelfia) e dalla Casa editrice veneziana 'Mazzanti Libri-MePublisher', unitamente a UNAIE (che raggruppa le associazioni di italiani nel mondo).

Da anni studiosa di migrazioni, la Cecchini ha vinto -qualche giorno addietro- il Premio Letterario Internazionale G.Rohlfs – F.Mosino – A.Karanastasis' (patrocinato dal Comune di Bova, dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, dall’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte, dall’Ambasciata della Repubblica Ellenica e della Repubblica Federale di Germania a Roma, dalla Camera di Commercio Italo-Ellenica di Atene) nella sezione 'Il lavoro italiano in emigrazione' con il saggio 'Pampa gringa, ferrocaril e pescadores, artistas: il grandioso lavoro degli italiani in Argentina'.