ARCHITETTURA DIVERSAMENTE APPLICATA

 

IL FASCINO ESCLUSIVO DEL BOSCO VERTICALE

 

Servizio e foto di Claudio Beccalossi

 

Milano – Rimanda ad altro il vis-à-vis con i due palazzoni (Torre De Castillia, 110 m d’altezza, 26 piani e Torre Confalonieri, 76 m, 18 piani) verdi residenziali, noti quali Bosco Verticale, che s’alzano nel Centro Direzionale milanese, rivolto alle vie Federico Confalonieri e Gaetano da Castillia, al limitare del quartiere Isola.

A parte che per l’effetto ottico vincente, tanta abbondanza di specie vegetali in bella mostra proietta subito l’attenzione alla tariffa ed alle relative spese condominiali, proibitive ai più, di questi 110 appartamenti d’élite inaugurati il 10 ottobre 2014. Si parla, infatti, d’un prezzo d’acquisto tra 12.500 e 16.500 euro al metro quadro e spese condominiali di circa 1.500 euro al mese. Progettato da Boeri Studio (di Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra) e costato 40 milioni di euro, la “coppia” architettonica accoglie più di duemila generi arborei (arbusti ed alberi ad alto fusto) sistemati secondo canoni ecologici.

L’idea è quella d’una riforestazione metropolitana applicata verticalmente, valorizzando ed incentivando biodiversità nello spazio milanese frenando l’espansionismo edilizio e, contemporaneamente, rafforzando la mitigazione del microclima.

Inserito nel contesto “Progetto Porta Nuova” di rifacimenti urbani ed architettonici perdurante dal 2005, il Bosco Verticale sorge in un aggregato di grattacieli che include, tra altro altrettanto illustre, la Torre Unicredit, il Palazzo della Regione Lombardia, la Torre Solaria. Iniziata nell’autunno 2009 dando lavoro a 6mila addetti, la costruzione, competenza della società altoatesina ZH, andò avanti a rilento costringendo l’impresa, il 22 aprile 2013, a rinunciare al mandato presentando il concordato in bianco. Accertato lo stato dell’opera in relazione ai presupposti contrattuali di base, la società rinunciataria venne rimpiazzata dalla Colombo Costruzioni che riprese i lavori del cantiere nel maggio successivo.

Il Bosco Verticale, “oasi naturale” di potenti e danarosi proprietari senza, magari, il sincero pallino dell’ecologia, ha ricevuto riconoscimenti internazionali di prestigio. Come, ad esempio, l’International Highrise Award (evento biennale per l’at-tribuzione del premio “grattacielo più bello del mondo” assegnato dal Deutsches Architekturmuseum/Museo d’architettura tedesco DAM di Francoforte) nel 2014 ed il Council on Tall Building and Urban Habitat (CTBUH, con sede in Monroe Building, a Chicago, Illinois, Usa) che l’ha definito, nel 2015, grattacielo più bello ed innovativo del mondo e l’ha inserito, nel 2019, tra i cinquanta grattacieli più iconici del pianeta edificati nell’ultimo mezzo secolo.

Su terrazze e sommità del Bosco Verticale hanno trovato posto 711 alberi, 5mila capaci arbusti e 15mila piante perenni e ricadenti, con una superficie verde totale che occupa 20mila mq. Delle 94 varie specie vegetali censite, 59 sono ambite dagli uccelli, 60 hanno caratteristiche arboree ed arbustive e 33 si classificano sempreverdi. L’inserimento decisivo della vegetazione causa effetti positivi ambientali e climatici, con l’attiva-zione d’un microclima che produce umidità, filtra o sposta le polveri sottili, diminuisce l’incidenza inquinante acustica, depura l’aria privando anidride carbonica dall’atmosfera e sprigionando ossigeno, ripara dagli effetti solari con il riparo fogliare e protegge dal vento tramite la funzione naturale di barriera delle piante.

Il Bosco Verticale non è solo flora ma pure fauna. Il verde che straripa dalle facciate delle due torri ha creato un originale ecosistema che calamita uccelli ed insetti e funge da “termometro” delle ricolonizzazioni spontanee a Milano, sia vegetali che animali. Un’ulteriore curiosità: l’irrigazione di tanto bendidio boschivo dal basso in alto funziona avvalendosi d’un metodo d’irrigazione a goccia (od irrigazione localizzata od ancora microirrigazione, metodo che fornisce acqua lentamente alle piante, sia sul terreno ospitante che presso la radice) a manutenzione centralizzata, con acqua riciclata dalle acque grigie prodotte dal complesso o dalla falda acquifera. Le due torri sono un indiscutibile gioiello della green architecture che deve fare i conti, indiscutibilmente, con spese d’acquisizione e di mantenimento non proprio da.. comuni mortali…

 

Bosco verticale