Si lavora, in ritardo, per l’anti Covid mentre sparisce dai radar il prodotto contro l’influenza

 

“Apprendiamo con piacere del bando pubblicato dalla Regione Lazio per inserire i medici di famiglia tra i soggetti vaccinatori per le fasce di popolazione indicate dal piano pandemico, così da estendere l’immunizzazione allargando il campo. Ci preoccupano però le ultime notizie che stanno arrivando, in merito a una possibile riduzione delle dosi distribuite da parte delle multinazionali del farmaco”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “In base ai nostri elementari calcoli, se tutto andasse per il verso giusto, con un ampliamento delle immunizzazioni grazie all’apporto dei camici bianchi, dovremmo puntare su prodotti di semplice conservazione, in frigo normali tipo quelli per alimenti e, nelle più ottimistiche previsioni arriveremo alla cosiddetta “herd immunity” non prima di un anno, con i primi timidi risultati di sicurezza nella prossima primavera. A questo punto – continua il presidente – ci chiediamo come intendano procedere le autorità sanitarie regionali. La nostra preoccupazione si fonda anche sul fatto che non si sente più parlare del vaccino antinfluenzale se non in termini negativi. Numerosi sono i cittadini che ci informano della impossibilità di trovare l’antidoto presso il proprio medico di famiglia, anche tra i pazienti a rischio e tra i bambini. Che fare? Attendiamo, con fiducia, una rassicurazione dall’assessorato alla Sanità, affinché si assista quanto prima a una inversione di rotta”, chiosa Maritato.

Roma, 16 gennaio 2021