La Mèrica tanto sognata, descritta dai passaparola di mercanti e persone comuni e dalle pubblicità nei giornali e manifesti delle compagnie di navigazione, se da un lato prometteva speranza e fortuna, nella realtà dei fatti si tramutava in sofferenza e povertà.

La maggior parte vendeva i pochi averi per pagarsi il viaggio, subendo spesso speculazioni e imbrogli. Durante le traversate in navi mercantili adattate al trasporto di passeggeri, il sovraccarico, la promiscuità e le condizioni igieniche precarie causarono malattie e in alcuni casi anche la morte. All’arrivo, le terre promesse si svelarono appezzamenti di foresta vergine lontani anche centinaia di chilometri dalle città principali e l’illusione del diritto all’assistenza sanitaria e all’istruzione o di una rete socio-commerciale, si tramutò nel vincolo e urgenza di costruire una comunità capace di autosostenersi, oltre che sopravvivere e affrontare sofferenze e difficoltà superiori a quelle vissute in Italia.

In questa condizione i rapporti interpersonali, i legami sociali e umani diventarono le uniche armi in un territorio così avverso. L’isolamento fisico all’interno delle foreste e la grande sofferenza determinarono la cristallizzazione della lingua e cultura venete, che oltre a mantenersi nelle comunità oriunde, è stata motivo di contaminazione anche all’interno delle comunità bergamaschi e friulane, che sovente parlano veneto. Anche i coloni tedeschi e polacchi furono costretti a impararlo, poiché nello stato di Santa Catarina i veneti erano quasi il 90% della popolazione. Purtroppo la globalizzazione, i mass media e l’aumento delle comunicazioni stanno mettendo a serio rischio l’identità veneta che è presente da 150 anni.

Ecco perché da oggi inizia una settimana ricca di attività che mirano a trasmettere alle comunità italo-venete di Santa Catarina l'eredità dei bisnonni: storia, architettura, lingua e cultura del Veneto. Un patrimonio che condividiamo, per creare un ponte immaginario e ideologico tra Brasile e Italia, tra passato e presente, per essere orgogliosi delle nostre radici, per preservare il rispetto verso il sacrificio dei nostri antenati.

Una settimana in cui la dott.ssa Giorgia Miazzo svilupperà il progetto “Preservare il patrimonio storico, linguistico e culturale veneto nello Stato di Santa Catarina”, con conferenze, incontri e dibattiti nelle città di Braço do Norte, Turvo, Morro Grande, Siderópolis, Içara, Tubarão, Nova Veneza, Criciúma, Urussanga e Timbé do Sul.

Il progetto è voluto dal COMVESC assieme alle Università Universidade do Extremo Sul Catarinense ( UNESC) – Criciúma (SC), Universidade do Sul de Santa Catarina (UNISUL) – Tubarão (SC) e Escola Superior de Criciúma (ESUCRI) – Criciúma (SC), in collaborazione con le Associazioni Bellunesi nel Mondo di Siderópolis, Trevisani nel Mondo di Criciúma e Trevisani nel Mondo di Nova Veneza. Sono state coinvolte anche le municipalità, le scuole e gli enti locali.

 

Vi aspettiamo numerosi!

 

Per info

 

Giorgia Miazzo

giorgiamiazzo@gmail.com

tel +39 3936511212