A ZONZO TRA GASTRONOMIA, ABBIGLIAMENTO ED UTENSILI

 

 

Altoatesini e stranieri dietro le bancarelle – Specialità e banalità gomito a gomito – Ed una domanda, scorrendo i dati delle nazionalità residenti: «Perché la bizzarra “predilezione” di pakistani, macedoni, kosovari e turchi per il comune di confine?»

 

Brennero/Brenner Caratteristico, animato ed odoroso di cibi cucinati al momento (gustose opportunità mangerecce da street food, specialmente tirolesi/bavaresi ma non solo, innaffiate con birra e vini locali), il Mercato tradizionale di Brennero/Brenner, nella vasta area di parcheggio ribattezzata, appunto, piazza del Mercato che costeggia la Strada Statale 12 e la linea ferroviaria, è un frequentato appuntamento che si ripete puntuale al 5 ed al 20 d’ogni mese. Se i giorni “fatidici” cadono di domenica od in qualche festivo il mercato si svolge il sabato precedente.

Acquirenti e curiosi, sia italiani che austriaci, si riversano tra bancarelle e furgoni, rovistando, provando, degustando, sorseggiando, spesso tentando di mercanteggiare e venendo regolarmente rintuzzati dal deciso nein dei venditori tirolesi che biascicano, più che parlare, la lingua “veicolare” italiana. I prodotti gastronomici sono i più… appetiti dai clienti, attirati soprattutto dall’emanazione, nell’aria limpida dei 1.372 m d’altezza, di panini alla piastra e di carni e salumi aromatizzati ed affumicati (speck, würstel, pancetta, prosciutto di montagna, salami di capriolo, cinghiale, camoscio, cervo ecc.) e di formaggi di breve, media o lunga stagionatura (formaggio d’alpeggio/Alpkäse, formaggio dell’alta Val Venosta/Vinschgau/Ortler, formaggio di montagna della Val Pusteria /Pustertal/Pustertaler berg-käse, re delle Dolomiti/Dolomitenkönig, compresi i gustosi formaggi con latte caprino od ovino o quelli alle erbe, con vino ecc.) preparati secondo canoni secolari. Da acquolina in bocca…

A parte le bancarelle gastronomiche o di utensili e prodotti artigianali, gestiti da altoatesini o tirolesi in genere, negli altri banchi, spiccatamente d’abbigliamento, pullulano i venditori stranieri (pachistani soprattutto), costituendo una particolare componente lavorativa, non si sa bene se autonoma o dipendente, se in regola “senza macchia” o con… “sfumature” in nero. Del resto, l’incidenza di residenti o pendolari (dall’Österreich/Austria) non autoctoni nel tessuto sociale della Provincia di Bolzano/Bozen, in generale e di Brennero/Brenner, in particolare, è un dato di fatto in costante crescita.

Secondo indicazioni dell’Istituto provinciale di statistica (Astat, acronimo del colloquiale Amt für Statistik, Ufficio delle Statistiche) del capoluogo altoatesino, alla data del 31.12.2017 gli stranieri residenti in Alto Adige/Südtirol erano 48.018 (pari al 9,1% della popolazione complessiva che, al 30.09.2018, ha raggiunto 530.008 unità, di cui 107.436 nel Comune di Bolzano/Bozen).

Il link https://www.tuttitalia.it/trentino-alto-adige/provincia-autonoma-di-bolzano/statistiche/cittadini-stranieri-2018/ attesta che tra i 48.018 stranieri le comunità più numerose, tra le 137 considerate, sono quelle provenienti dall’Albania (11,09% del totale), dalla Germania (9,20%), dal Marocco (7,04%), dal Pakistan (7,03%), dalla Romania (6,64%), dal Kosovo (5,24%), dalla Slovacchia (4,66%), dalla Repubblica di Macedonia (4,43%), dall’Ucraina (3,53%) e via via le altre.

Per quanto riguarda l’ambito circoscritto di Brennero/Brenner, https://www.tuttitalia.it/trentino-alto-adige/37-brennero/statistiche/cit-tadini-stranieri-2018/ informa che gli stranieri lì residenti al 01.01.2018 erano 355, di 27 Paesi diversi e costituenti il 16,3% della popolazione (2.184 alla stessa data). Il maggior numero con provenienze dal Pakistan (24,23% del totale), dalla Repubblica di Macedonia (16,06%), dal Kosovo (8,45%), dalla Turchia (7,32%), dalla Germania (6,76%), dalla Romania (6,48%), dall’Austria (4,79%), dalla Repubblica di Serbia (4,79%), dall’Ungheria (3,38%). Curiosamente, in questa graduatoria di presenze straniere, albanesi e marocchini formano sparute rappresentanze (rispettivamente 0,56% e 1,97%) a differenza delle loro percentuali nel resto della provincia altoatesina.

Sarebbe interessante indagare sul o sui “perché” della “predilezione” (strana?) di pakistani, macedoni, kosovari e turchi per Brennero/Brenner, zona di confine interessata allo “Spazio Schengen”, oggi meno colabrodo di fronte alle ondate di “migranti” che mirano a supposti “paradisi” nordeuropei.

Servizio e foto di Claudio Beccalossi