di Bruno Fulco

Spelacchio è tornato ma stavolta è uno spettacolo

La città si prepara al natale anche se climaticamente non è che sia ancora proprio la sua stagione. Per assaggiare le temperature tipiche del periodo bisogna alzarsi presto o uscire di sera, altrimenti sembra di vivere un’eterna primavera. C’era da giurare che dopo l’esperienza di “spelacchio” l’albero di natale più dileggiato della storia, il comune di Roma si sarebbe mosso con circospezione nello scegliere l’addobbo natalizio.

Del resto in un clima politico povero di idee, che non aspetta che passi falsi dell’avversario per far suonare le fanfare, l’attenzione a non compiere passi falsi mediatici è d’obbligo. Il comune in questo senso sembra aver fatta propria l’esperienza e, se lo scorso anno a parte l’estetica fu il costo uno degli aspetti più criticati, quest’anno la Sindaca ha trovato il modo di rendere l’albero natalizio una fonte di guadagno per le malmesse casse del comune di Roma.

Sfruttando la fama negativa di Spelacchio il comune ha lanciato il claim “Sono tornato e sono uno spettacolo”, l’annuncio firmato spelacchio due fa però riferimento a Netflix, colosso dello streaming con cui il comune ha stretto un accordo per la sponsorizzazione dell’albero che campeggerà per le festività natalizie nel bel mezzo di Piazza Venezia. La cifra che il campidoglio ricaverà dall’operazione è di circa 376 mila euro.

Una cifra importante quella investita da Netflix e che sicuramente verrà capitalizzata dal colosso dell’entertainement in maniera spettacolare, regalando la ribalta mediatica alla città. Quello che si sa per ora è che l’albero verrà inaugurato l’8 dicembre e che il network, personalizzerà 100 addobbi natalizi con i volti più noti dei protagonisti delle sue serie tv. Un bel colpo difficilmente criticabile per l’amministrazione capitolina, che tra goffagini, buone cose e cantonate prosegue sulla sua strada.

Per il resto il Natale romano prosegue nel suo percorso verso la decrescita felice iniziato già da qualche anno. Visti i tempi di magre economie, la corsa sfrenata ai regali e allo spreco ha segnato una battuta d’arresto. Per qualche anno si è approfittato delle ricorrenze Natalizie per mascherare da regali, cambi di televisori, elettrodomestici ed utilities varie, ma anche questo fenomeno ha perso di intensità. A togliere da sotto l’albero i regali tecnologici ha provveduto un nuovo fenomeno, importato dagli USA come spesso accade per tutte le dinamiche commerciali.

L’avvento del “Black Friday” ha regalato un sogno a tutti quanti, permettendogli di materializzare il proprio desiderio, che si tratti del TV 56 pollici o di un nuovo cellulare poco importa. Le nuove dinamiche iper produttive, rilanciano ogni anno nuove versioni sostanzialmente uguali alle precedenti. Giocattoli ad uso e consumo di chi ha soldi da buttare per un nuovo modello di cellulare, che magari come novità regala solo uno sfondo diverso o 1 pixel in più nella fotocamera e questo vale anche per ogni altro apparato tecnologico.

L’offerta allettante, cancella così il senso di colpa consentendo di acquistare i “vecchi” modelli, sostanzialmente uguali ai nuovi, ma che per le leggi di mercato si possono improvvisamente acquistare a prezzi notevolmente ridotti. Il fenomeno è abbastanza nuovo per l’Italia e forse quest’anno per la prima volta è stato cavalcato dalla massa in maniera importante, dando luogo a spasmodiche ricerche internet per individuare il pezzo giusto da acquistare nel negozio più conveniente, con conseguente corsa per portare a casa l’oggetto del desiderio.

Ma il fenomeno del Black Friday ha contagiato ogni sorta di esercizio commerciale. Qualsiasi genere di negozio ha voluto partecipare, dal macellaio alla ferramenta passando per il supermercato o il calzolaio, tutti intenti ad proporre la propria offerta promozionale per approfittare del fenomeno tentando di dare una sferzata ai propri affari. Queste improvvisa proiezione nel futuro del commercio, ha però un piacevole riscontro positivo che ci fa ritrovare qualcosa di perduto. Il significato del regalo di Natale, persa la caratteristica dell’occasione commerciale, riguadagna la sua funzione primitiva e più bella.

Regredisce da Regalo a dono recuperando il valore di qualcosa di pensato per l’altro, il cui valore è dato da quanto sia centrato sulla persona stessa e non da quanto si sia speso in termini di denaro. Un gesto che ritrova la sua importanza e che spesso, si realizza semplicemente donando un po’ di tempo e di attenzione sincera in più alle persone veramente importanti della propria vita, tralasciate a volte per colpa dei ritmi malati di questa società.

Sullo sfondo la politica prosegue il suo consueto teatrino. Un noioso tira e molla che vede gli stessi contenuti e le stesse dinamiche, svilupparsi intorno a rinnovati motivi del contendere. Ora è la volta del Decreto Sicurezza e la battaglia tra buoni e cattivi è sempre intorno alle questioni dell’immigrazione, a cui si aggiungono le questioni economiche europee. Anche qui si registra la spaccatura tra chi vorrebbe assecondare l’Europa in ogni sua richiesta, motivandola come necessaria per impedire un imminente collasso finanziario, contro chi invece non crede all’allarmismo di Bruxelles e vuole mantenere la schiena dritta.

Il governo comunque sembra tenere bene, sicuramente agevolato dall’inesistenza di una sinistra che riesce a rendersi ridicola in ogni sua manifestazione. Incapace di mettere insieme uno straccio di opposizione che sarebbe tanto necessaria al percorso democratico di questo paese. Ma a natale vale la pena tralasciare tutto ciò per dedicarsi un po’ a se stessi e, in questo senso Roma fornisce sempre delle ottime occasioni.

A Palazzo Barberini per esempio, con la mostra “La stanza di Mantegna” che presenta i capolavori dal Museo Jacquemart-André di Parigi, incentrata su un ristretto numero di opere di notevole qualità e di grande importanza, fra cui due capolavori di Andrea Mantegna che lavorò a Roma dal 1488 al 1490. In alternativa, le scuderie del quirinale presentano invece la mostra Ovidio: Amori, miti e altre storie. Un dialogo tra poesia e arte, immagini e parole dedicata all’opera del celebre poeta latino.