Cari vice – premier, avete la grande occasione di stare al governo e di godere di una maggioranza che vi permette di approvare tutte le leggi e i decreti che si rendono necessari per cambiare finalmente l’immagine e il ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo, oltre che dare un impulso alla nostra dissestata economia.

Non ripeterete, ci si augura, la storia di Berlusconi, che, pur essendo anch’egli al comando di un governo di maggioranza, dopo aver annunciato le riforme della giustizia, fiscale e sociale, non realizzò nessuna di esse o perché non ha voluto o, forse, perché inavvertitamente distratto da un dopolavoro dal clima troppo festaiolo.

E non parliamo dei governi successivi; se siamo dove siamo, è colpa loro!

Cosa aspettate a fare i conti con quest’Europa matrigna, che vi ha già sotto mira col malcelato avviso “Attenti a quei due”?

Un´Europa che vi sbatte le porte in faccia, allorché si tratta di condividere la responsabilità sull’accoglimento dei migranti; che vi minaccia in malo modo in caso di “disobbedienza” alle inique norme comunitarie e che non intende ridiscutere per renderle più aderenti all’attualità.

“Niente sconti sulla riduzione del deficit” ha recentemente avvisato il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, cui segue “l’invito” a non smantellare la riforma Fornero, nonché quello diretto a ripristinare una forte tassazione sulla prima casa e ad aumentare l’IVA, per diminuire così le tasse sui redditi e sul lavoro.

Macron, nemico pubblico n.2 (il n.1 è sempre la Grande Finanza), vi sfida saccentemente, in ambito europeo, sull’immigrazione e, al di fuori, destabilizzando la Libia per i propri interessi economici. Egli è ai minimi storici di gradimento tra i Francesi; approfittatene e fatelo fuori definitivamente, mettendolo in minoranza nel consesso dell’Unione, forti della nuova alleanza con il gruppo di Visegrad!

Occasione, questa, da non perdere!

Pensavamo che saremmo rimasti stupefatti con effetti speciali dal vostro governo e, invece, siamo alle solite; siamo molto preoccupati per lo stesso che non decolla come dovrebbe, che improvvisa.

In effetti, continuiamo a subire le angherie di Bruxelles, che si rinnovano, seguendo un copione consolidato negli anni, con burocrati, quali Draghi, Juncker, Dimitri Avramopoulos e compagni, che insistono nel perseguire il mantra dell’austerità.

E guarda un po’, in netta controcorrente, il Fondo Monetario Internazionale (FMI), l'Organizzazione mondiale per il commercio (WTO) e la Banca mondiale sostengono che, per contornare gli enormi squilibri causati dall'apertura selvaggia dei mercati, bisognerebbe porre fine all'austerità.

Non è necessario, d’altronde, essere grandi economisti per capirlo; al primo ostacolo, continuando con la politica del “rigore” e con i processi di deportazione di massa e di terzomondizzazione pianificata, cadremo per terra e non ci rialzeremo mai più, trascinandoci dietro tutto quel che resta di questa sconquassata Europa.

Il vostro è un accordo che tiene conto degli interessi e delle promesse di campagna elettorale dei vostri rispettivi partiti e ciò sta bene, ma vi sono due punti che dovreste chiarire tra di voi, al fine di non deludere chi vi sostiene e di non dare fiato ai tromboni dell’opposizione, sempre al varco - altro non possono fare - per criticare e insultare ogni vostra manifestazione.

Mi spiego meglio: quando Salvini annuncia, per fare un esempio relativo a un recente caso, che la Diciotti non attraccherà in un porto italiano, se prima non si risolverà la distribuzione dei migranti tra i partner europei e poi, invece, ormeggia a Catania, su autorizzazione del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, c’è, evidentemente, qualcosa che non quadra (disaccordo chiaro e deplorevole tra il ministro dei Porti e quello degli Interni).

Il disaccordo interno, tra l’altro, tende ad incoraggiare bizzarre iniziative giudiziarie, come quelle del Procuratore di Agrigento, che seppur destinate a morire, non aiutano a risolvere i problemi di casa nostra.

Se un’azione da voi intrapresa è tra quelle incluse nel patto di governo e l’immigrazione lo è, abbiate l’accortezza di essere graniticamente compatti in ogni manifestazione e in tutte le sfere governative. Ciò dimostrerà la solidità del governo dentro e fuori del Paese e aiuterà a rafforzare l’azione intrapresa nei riguardi di chicchessia.

Vale la pena ricordare che dei 450 migranti accolti a Pozzallo nello scorso luglio, a quel che ci risulta, solo la Francia avrebbe mantenuto la promessa di accoglierne una parte; Germania, Portogallo, Spagna e Malta hanno formulato le classiche promesse da marinaio.

A questo punto, bisogna mettere alle strette Bruxelles, che intenzionalmente temporeggia nell´imporre la distribuzione dei nuovi arrivati, con azioni di governo compatto e, occorrendo, fino alle estreme conseguenze, come porre il veto alla prossima riunione di bilancio europeo, che può essere approvato solo all’unanimità o, infine, con l’applicare il “No Way” all´italiana; la ricetta australiana per sbattere definitivamente le porte in faccia all'immigrazione clandestina, riportando le imbarcazioni intercettate in mare nei porti di partenza (evitando di incorrere negli obblighi di cui all’art.33 della Convenzione di Ginevra – divieto di respingere i veri rifugiati e richiedenti asilo politico-).

Passando alla tragedia di Genova, siate anche in quest’occasione coesi e non come ora con Di Maio favorevole alla statalizzazione della società Autostrade e con Salvini, tramite Giorgetti, contrario!

Il capitolo “autostrade”, è vero, non era previsto nel patto di governo, ma, sorgendo un problema durante il cammino, esso va risolto, senza cedere alla tentazione di far entrare in contesa le due anime che vi contraddistinguono: quella sviluppista, industrialista (Lega) e quella anti-moderno, anti-sviluppista (M5S).

Un dato è certo: gli investimenti pubblici sono diventati una fonte smisurata di lucro per i singoli individui e per le aziende che essi dirigono, assicurando allo Stato solo un ritorno simbolico, e ciò, principalmente, per “colpa” delle Autorità concedenti. Inoltre, dei guadagni miliardari sulle innovazioni, supportate dal denaro dei contribuenti, dette aziende, pur godendo di un sistema fiscale compiacente, non investono neanche una minima parte in altre innovazioni, per cui, come per la tragedia del Ponte Morandi, il Governo deve far fronte, unitariamente e senza mezzi termini, alla situazione, tenendo comunque presente che sviluppo economico e progresso sociale vanno sempre di pari passo.

I cittadini che vi hanno votato vogliono vedere finalmente realizzato quel cambiamento, che tanto avete professato e di cui avete fatto la vostra bandiera elettorale.

Mai il popolo è stato così compatto e a voi vicino; l’Europa dei burocrati e delle forze oscure, così come i saccheggiatori interni ed esterni dell’Italia, vi temono!

Castore e Polluce, alias Salvini e Di Maio, Dioscuri moderni del Presidente Conte, dimostrate, se potete, di essere all’altezza del mandato che vi è stato confidentemente conferito e di poter convivere, di fatto, in una maggioranza anomala, ma possibilista e speranzosa, con l´augurio che le ombre del passato non offuschino la luce del futuro.

Il popolo vi seguirà non deludetelo!

G.&G. Arnò