A memoria di settantenne questa è meteorologicamente l’estate romana più brutta che si ricordi. Un clima che riesce a scontentare tutti ma forse un po’ meno gli anziani, che in molti casi trascorrono in solitudine questi mesi e che almeno non patiscono il caldo. La città anche se nella dimessa veste estiva, non ha più l’aspetto dell’abbandono degli anni scorsi, tanto è vero che improvvise esplosioni di traffico animano le strade anche senza un apparente motivo.

Anche la politica sembra essere andata in ferie. Si sono spenti almeno in parte i toni accesi, registrati agli esordi di questo nuovo ed inedito governo e, anche sui media il livello di acredine della discussione sembra essere scemato. Se prima era tutto un fiorire di insulti diretti contro Salvini e Di Maio, ora sembra che verso il nuovo management politico italiano non si scaglino più con tutta la veemenza iniziale, quelle frotte radical chic che dall’alto della loro posizione di detentori della verità, bacchettavano chiunque non fosse nella loro posizione ideologica. Una frangia tra l’altro in via d’estinzione. Minoranza che gli italiani tutti, anche quelli che hanno votato a favore del governo, vorrebbero veder fiorire in una nuova opposizione.

Ma purtroppo l’élite salottiera che rappresenta la defunta sinistra italiana, stenta a produrre uno sforzo capace di rifondarla producendo un contributo alla crescita del paese. Troppo distanti dalla vita reale, da quello che vive il cittadino comune e oramai distanti anni luce dal partito delle masse e degli operai, sono solo intenti a combattere con tutte le forze per salvaguardare i propri privilegi. E’ così che, mentre qualche mese fa commentavano gli ottanta euro di Renziana memoria come sufficienti a fare la spesa per due mesi, oggi piangono di disperazione per il taglio dei vitalizi sopra i quattromila euro, dichiarando di prepararsi a vivere una vita di stenti.

Le nottate romane con la finestra aperta tipiche del periodo, danno modo di misurare di anno in anno il livello dei comportamenti cafoni, che purtroppo però registrano sempre in aumento. Non si esita a tarda notte a parlare ad alta voce per strada, a strillare tra le proprie mura domestiche o ad infliggere ai vicini interminabili telefonate al cellulare ad alta voce consumate sui balconi di casa. Sembra che nessuno sia più in grado di domandarsi se il proprio comportamento possa in qualche modo infastidire i propri simili.

Tra gli argomenti degli amici al bar tiene banco il calciomercato, cavallo di battaglia stagionale. Quest’anno sembra che la A.S. Roma stia facendo una buona squadra e gli entusiasmi dei tifosi stavano pian piano salendo alle stelle, ma la “botta” dell’acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus ha raffreddato un po’ gli animi. Quello di CR7 è un altro degli argomenti più dibattuti, vista l’ingente operazione economica sostenuta dai bianconeri.

Tra gli indignati si schierano gli operai degli stabilimenti Fiat, che non capiscono come la proprietà possa spendere tanto per un calciatore, quando la loro condizione lavorativa è spesso appesa al filo della cassa integrazione. L’Azienda automobilistica Italiana, o meglio che del belpaese sfrutta l’effetto “Made in italy” visto che poi le tasse le paga all’estero, in questo periodo è sotto i riflettori pubblici per motivi ben più tristi.

Come un fulmine a ciel sereno, ieri 25 luglio, si era diffusa la notizia che il suo Manager, Sergio Marchionne, all´età di 66 anni, si era spento a Zurigo, dopo essersi sottoposto a un intervento. L’autore della ristrutturazione aziendale capace di rilanciare le sorti della Fiat ora Fca e di dargli un nuovo futuro radioso, lasciava un vuoto in Italia e nel mondo dell´economia. Chiaramente, i media hanno dato grande risalto alla vicenda, peccato che sotto alcuni titoli che richiamavano alle doti del manager con il maglioncino, diventato un simbolo, come lo sono il Made in Italy e Ferrari, all’interno degli articoli trasparisse la volontà di rassicurare gli investitori sullo stato ottimale dell’Azienda.

Anche ad agosto Roma non fa mancare ai suoi ospiti e a chi ne vive la quotidianità, occasioni per viverla sotto l’aspetto culturale. Anche se già segnalata, vale il caso di ricordare ancora una volta la mostra “La dolce Vitti”, fino al 9 settembre al Teatro dei Dioscuri al Quirinale. Dedicata ad una delle più grandi ed indimenticabili dive del cinema Italiano, la mostra realizzata dall’Istituto Luce Cinecittà, vuole essere un omaggio al talento immenso di Monica Vitti, che con la sue doti di bellezza, simpatia e bravura, ha saputo conquistare il pubblico e l’unanimità della critica.

A Palazzo Braschi invece, fino al 30 settembre c’è “De Vico Architetto e paesaggista”. Una collezione di un centinaio tra disegni, progetti, fotografie e documenti mai esposti che mostrano la trasformazione urbana e sociale di Roma nella prima metà del Novecento. Dedicata a tutti quelli che vogliono vedere com’era una volta Roma.