Un sabato “diverso”. Assedio di Veronafiere.

Animalisti contro armi e cacciatori, manifestanti pro Palestina

e tensione con la polizia schierata in assetto antisommossa


 

 

   Verona, 17 febbraio 2024 - Doppia manifestazione tenuta a bada da un consistente servizio d’ordine davanti e nei pressi dell’ingresso “Re Teodorico” di Veronafiere, in viale dell’Industria, in concomitanza con la prima giornata della terza edizione della rassegna internazionale EOS (European Outdoor Show) di fabbricanti e venditori di armi ed accessori per la caccia ed il tiro sportivo, di attrezzature per la pesca e della nautica che terminerà il 19 febbraio.

   Un gruppo di animalisti, con linguaggio colorito e dalle tonalità offensive, hanno aspramente dissentito nei confronti dell’esposizione fieristica e dei visitatori dell’EOS (soprattutto dei cacciatori, alquanto disprezzati) mentre il concomitante corteo filopalestinese ha registrato momenti di tensione dopo essersi svolto pacificamente attorno a Veronafiere, col motivo guida “Stop al genocidio. Disarmiamo Israele”.

   Durante l’assembramento finale con bandiere, striscioni, cartelli e cori all’incrocio tra via Belgio e viale dell’Industria (davanti all’ingresso “E” di Veronafiere) gli animi si sono surriscaldati, persistendo nello scandire duri slogans ai danni di Israele, del sionismo, di Benjamin Netanyahu, della politica Usa e del governo Meloni, questi due ultimi accusati di rifornire di armi il Paese ebraico in funzione oppressiva dei palestinesi.   

   Ci sono stati contatti fisici e spintoni tra attivisti di varie associazioni (la rete Verona per la Palestina e centri sociale del nord-est, molti dei quali con le mani colorate di rosso per vicinanza all’insanguinata popolazione palestinese) e polizia in assetto antisommossa, quando i primi hanno tentato di forzare il cordone per spingersi verso l’ingresso “Re Teodorico”, subendo la reazione e la carica delle forze dell’ordine, intenzionate a bloccarli ed a farli arretrare per garantire la sicurezza degli espositori e dei frequentatori del quartiere fieristico.

   Vedendo falliti i tentativi di sfondare il muro di agenti schierati, i leader della protesta pacifista sono scesi a patti con i tutori dell’ordine che hanno concesso la possibilità d’appendere, di fronte all’ingresso “Re Teodorico”, uno striscione con la scritta “Stop al genocidio. Cessate il fuoco” e la bandiera palestinese. Messaggio ben più diplomatico di quelli lasciati dagli animalisti (come “Cacciatore buono? Solo quello morto!”).

   Ancora una volta ed ormai da copione in dimostrazioni pubbliche dalle stesse rivendicazioni, vanno annotate, purtroppo, alcune circostanze esplicite: nessuna condanna e/o distacco netto senza “se” e senza “ma” riguardo ai terroristi di Hamas, nessun accenno, nessuna solidarietà e nessuna pietà ai massacrati israeliani il 7 ottobre 2022 ed agli ostaggi tuttora nelle loro mani.