INTERVISTA di GIUSEPPE ARNÒ

 

21 ottobre 2023

 

Antonella Rita Roscilli e Joaci Góes, Presidente do Instituto Histórico da Bahia.

Foto di Paulo de Tarso

 

Qui di seguito l´intervista rilasciataci da Antonella Rita Roscilli, un personaggio eclettico, che ha realizzato una perfetta simbiosi tra cultura e vita.

 

  1.  Com’è nata la relazione col Brasile, con lo Stato di Bahia in particolare?

La mia relazione con il Brasile é nata circa trenta anni fa dopo la lettura di un libro di Jorge Amado, e un primo viaggio durante il quale mi colpí bellezza dei posti, la natura esuberante e la sonoritá della lingua portoghese. Ho amato il latino e il greco fin dai tempi del liceo classico. Nel quadernino che mi seguí in Brasile, appuntai le parole portoghesi che piú mi piacevano. Tornata in Italia, mi iscrissi ad un corso di Lingua portoghese presso l´allora CEB, oggi Instituto Guimarãese Rosa, dell´Ambasciata del Brasile a Roma.  Per anni continuai a viaggiare in luoghi come Rio e Minas Gerais, ove approfondivo la mia conoscenza e raccoglievo materiale per pubblicare in Italia articoli sul Brasile. Iniziarono le prime traduzioni. Lavoravo alla Rai-Radiotelevisione Italiana giá da molto tempo, ma mi iscrissi a “Lingue e Letterature moderne” all´Universita´ La Sapienza di Roma, ove mi laureai in “Lingua e Letteratura Brasiliana” con il prof. Ettore Finazzi Agró. Come argomento di tesi scelsi l´opera di Zélia Gattai, figlia e nipote di emigranti italiani, moglie dello scrittore Jorge Amado. Ancora non sapevo che stavo scrivendo la prima tesi in assoluto su questa memorialista. Lei viveva a Salvador Bahia. Fu cosí che mi avvicinai a Bahia.

  1. Perché si interessa all’emigrazione italiana in Brasile?

Sono da sempre interessata alle migrazioni che, per vari motivi, muovono interi popoli da un lato all´altro del pianeta. Mi interessa l´incontro e mescolanza tra le varie culture, il che costituisce la storia dell´intero genere umano. Anche l´Italia, dal punto di vista storico e socio-culturale, é il risultato di continui spostamenti e mistura di culture. Inoltre, in Italia mi occupo da tanti anni di Intercultura e di quella branca denominata “letteratura italiana della migrazione”, ossia, scritta da coloro che sono immigrati in italia. In Brasile mi sono avvicinata alla conoscenza delle varie culture esistenti nei tanti Brasili che compongono questo immenso paese latino-americano, ma ho sempre avvertito la presenza di un´anima italiana. Attraverso lo studio della storia di un lato e l´altro dell´Oceano Atlantico, si puo´ ben comprendere quanto forte sia il legame storico che unisce Italia e Brasile. Ció há aumentato il mio desiderio di conoscere e divulgare la storia della emigrazione italiana in Brasile, ma mi interessa soprattutto la storia delle singole persone. Non dimentichiamo che gli italiani sono stati protagonisti del maggiore esodo migratorio della storia moderna. E il Brasile si posizionó come il terzo paese che riceveva emigranti italiani tra il 1880 e la prima guerra mondiale. Ma é pur vero che i contatti tra Italia e Brasile risalgono a secoli prima in quella che fu una migrazione molto variegata. La tematica é stata oggetto della mia tesi di dottorato presso l´Universitá Federale di Bahia-UFBA.  In generale, credo che la Storia della Emigrazione Italiana dovrebbe costituire una materia obbligatoria in tutte le scuole di ordine e grado, per comprendere meglio la fatica che fecero i nostri antenati e come essi venivano accolti. Lo studio del passato aiuterebbe anche a comprendere meglio il presente.

  1. Come nasce Il suo rapporto con Zélia Gattai, la moglie del noto scrittore brasiliano Jorge Amado.

Dopo aver letto il libro “Anarchici Grazie a Dio” di Zélia Gattai, incontrato per caso in una Biblioteca italiana, decisi di conoscere meglio questa memorialista. Durante la lettura di quella sua opera letteraria, mi pareva di sentire la sua voce e fu meraviglioso, tanto che ricordai ció in un capitolo del mio libro “Zélia de Euá Rodeada de estrelas”, pubblicato dalla casa editrice Casa de Palavras della Fundação Casa de Jorge Amado nel 2006, per omaggiare i suoi 90 anni. Giá anni prima, in Italia, avevo deciso di scrivere la mia Tesi su di lei e cosí entrammo in contatto. Quell´anno Gianni Miná publicó una nuova edizione di “Anarchici Grazie a Dio” con la collana Continente Desaparecido (ed. Sperling e Kupfer). Io all´epoca collaboravo con la Rivista che lui dirigeva: “Latinoamerica e tutti i sud del mondo”. Mi chiese di scrivere la recensione su “Anarchici Grazie a Dio”. Furono tante le telefonate tra me e Zélia Gattai, linea Roma-Salvador, finché lei mi invitó a Salvador Bahia nella sua casa. Zélia era la Memoria viva: per circa un mese, la ascoltai ogni giorno mentre raccontava sulla sua infanzia, sulla sua vita con Jorge Amado e il loro grande amore. Mi mostró le foto dei suoi nonni e genitori italiani, ricordando la traversata dell´ Oceano, la storia della Colonia Cecilia, declamó antichi proverbi italiani, i canti degli emigranti, alcuni dei quali cantavamo insieme. Appresi tanto. È una ricchezza che serbero´ per sempre nel mio cuore. Fu lei che, in qualche modo, mi spinse a svolgere ulteriori  ricerche sulla emigrazione italiana in Brasile. Sono grata alla Vita per questo che considero uno degli incontri piú importanti della mia vita. Da allora divenni la sua biografa ufficiale. Su Zélia Gattai ho pubblicato una trilogia in Brasile, ancora inedita in Italia, ho svolto diverse conferenze in Europa e ho scritto tanti articoli. Sulla sua vita e opera, nel 2007 portai avanti un progetto di Mestrado alla Universitá Federale di Bahia che risultó nella pubblicazione del libro “Da palavra à imagem em Anarquistas Graças a Deus de Zélia Gattai”, casa editrice Edufba.  

  1. La sua vita di ricercatrice e gli incarichi presso l´IGHB, ce ne parli.

Parto dal principio che chi ama la ricerca non finisce mai di apprendere e di approfondire. La curiositá é il grande motore che spinge un ricercatore. É ció che mi accade, e cosí le tematiche sulla cultura brasiliana si moltiplicano, come pure le ricerche sui legami storici, economici e culturali tra Italia e Brasile. Ho il piacere di essere stata eletta nel 2012 Membro corrispondente per l´ Italia dell´ Academia de Letras da Bahia-ALB. Nel 2011 fui eletta Membro corrispondente per l´Italia dell´Instituto Geográfico Histórico da Bahia-IGHB, e faccio parte del Consiglio Editoriale Internazionale della loro Rivista. Sono onorata, e porto avanti questi due incarichi prestigiosi facendo la mia parte, publicando articoli sulle loro riviste, tenendo conferenze, come quella svolta il 17 ottobre all ´IGHB di Bahia, sui 150 anni della Emigrazione italiana in Brasile che si commemoreranno nel 2024. Cerco di mettere in contatto Italia e Brasile, lotto contro gli stereotipi,  ospito in “Sarapegbe”, Rivista bilíngue di Dialogo Interculturale che fondai in Italia nel 2012, articoli di accademici dell´Academia de Letras e dell´IGHB. Inoltre, ho organizzato in Italia vari eventi per allargare la conoscenza della letteratura brasiliana. Credo nell´importanza della conoscenza e della divulgazione. Per esempio, nel 2022 si é celebrato il bicentenario della nascita di D. Teresa Cristina di Borbone, ultima imperatrice del Brasile, che nel 1843 sposó D. Pedro II. Era figlia del sovrano del Regno delle Due Sicilie ed ebbe un ruolo fondamentale nei legami socio-culturali tra italia e Brasile, incentivando il commercio, gli scambi culturali e l´emigrazione italiana in Brasile. In Italia ho svolto conferenze, come pure in in Brasile,  tra cui una all´IHGB di Rio de Janeiro, all´IGHB di Bahia e un´ altra dietro invito dello storico brasiliano Paulo Rezzutti. Mi hanno chiamato come consulente alla Tv Globo per la creazione del personaggio della imperatrice nella novela “Nos tempos do Imperador”, interpretata da Leticia Sabatella. Ho ricevuto la Medaglia del Bicentenario della sua nascita dall´ Ambasciata del Brasile in Italia, e questo mi ha molto onorato.

  1. Influenza italiana in Brasile dal suo punto di vista.

Il contributo italiano in Brasile é molto forte sotto tanti punti di vista. Potrei citare Sérgio Buarque de Holanda che agli inizi degli anni Cinquanta fu professore all'Università “La Sapienza” di Roma, e lavoro´ nei servizi culturali dell'Ambasciata del Brasile in Italia. Il "Contributo italiano alla formazione del Brasile" fu il tema centrale di un suo saggio in cui metteva in luce il gioco di affinità e diversità tra le due culture, che si dispiega in una trama di relazioni la cui origine risiede nelle radici comuni della civiltà occidentale. La partecipazione dei capitali italiani, soprattutto genovesi e fiorentini risale alla stessa spedizione di Pedro Álvares Cabral. Nel Nordest fondarono cittá, come per esempio Jequie´, nello stato di Bahia. A Salvador costruirono palazzetti e monumenti usando marmo di Carrara, aprirono fabbriche come la vetreria dei Fratelli Vita. Molti sono i cognome italiani come Scaldaferri, Paternostro, Gattai, Galeffi, Vaccarezza, Colavita, Mariani e tanti altri. Ma l´influenza italiana in Brasile si incontra a Rio de Janeiro, si incontra nel sud e nella culinaria, nel modo di fare, nelle tradizioni conservate gelosamente, nell´ apporto degli italiani e dei loro discendenti allo sviluppo commerciale ed economico, come Matarazzo e Martinelli. Non dimentichiamo che molti emigrante italiani definiti “sovversivi” dal governo italiano verso la fine del secolo XIX circa, andarono in Brasile per partecipare a esperimenti sociali quali, ad esempio, la Cecilia in Paraná, colonia ideata dal pisano Giovanni Rossi. Di essa fece parte anche il nonno di Zélia Gattai. Molti di quegli italiani, quando l´esperimento terminó, o quando si ribellarono ed abbandonarono le fazende di caffé  per i maltrattamenti ricevuti dai fazendeiros, si trasferirono in citta´quali Curitiba e São Paulo. Divennero operai e furono loro a fondare i primi sindacati in Brasile.

  1. Programmi futuri.

Sia in Brasile che in Italia mi attendono diverse conferenze sulla storia della emigrazione italiana in Brasile, sulla storia della imperatrice Teresa Cristina di Borbone, oltre alla pubblicazione sia in Italia che in Brasile di alcuni libri che sto terminando di scrivere. Una delle pubblicazioni in Brasile, sará tratta dalla mia Tesi di Dottorato “Multiplos olhares sobre o imigrante italiano na teledramaturgia brasileira: o caso de Anarquistas graças a Deus, Colônia Cecília e Terra Nostra”. Nonostante le ombre che esistono in questo paese,  dovute alla violenza dilagante e ad una societá ancora fortemente diseguale, continuo a sperare che tutto migliori. Continuo a nutrire um amore grande verso questa Terra immensa e piena di Luce.