LA SEDUCENTE NICCHIA RUSSA DI SANREMO

 

Una chiesa ortodossa dedicata a Cristo Salvatore, sorta tra il 1912 ed il 1913 per volere della folta comunità russa presente all’epoca, provvisoria o stabile – Fino al 1989 accoglieva le spoglie del re del Montenegro Nicola I, della consorte regina Milena e delle figlie principesse Xenia e Vjera

 

Servizio e foto di Claudio Beccalossi

 

 

Chiesa russa a san Remo

 

Sanremo (Imperia) – Un’“ambasciatrice” russa nella riviera ligure di ponente. È la suggestiva chiesa ortodossa di Cristo Salvatore (con l’altare consacrato a Santa Caterina Martire ed a San Serafino taumaturgo di Sarov), monumento d’arte in via Nuvoloni 2, a pochi passi dall’ex stazione ferroviaria della “città dei fiori”, a qualche decina di metri dal Casinò e dal mare, tra le chiese Scozzese e di San Giovanni Battista.

Dipendente dall’Arcivescovado per le Chiese Ortodosse Russe in Europa Occidentale (Chiesa Ortodossa Russa fuori dalla Russia), deve la sua costruzione alla folta comunità russa, composta da un migliaio di persone perlopiù nobili, presente a Sanremo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, affluita per ragioni di turismo balneare, periodi di cura e residenze stabili in ville acquistate, godendo d’un clima gradevole. All’epoca la “colonia” russa contava perfino su biblioteche, farmacie, forni quasi a disposizione esclusiva.

D’accordo con il Comune e dopo aver superato problemi finanziari, quindi, nel 1912 iniziò la sua erezione nei pressi della precedente stazione ferroviaria (in funzione dal 1872 al 2001, prima dell’attuale sotterranea, inaugurata il 27 settembre 2001) e della Passeggiata Imperatrice, chiamata così in omaggio all’imperatrice consorte di Tutte le Russie, Maria Aleksandrovna (Maximiliane Wilhelmine Auguste Sophie Marie von Hessen und bei Rhein, Maria d’Assia e del Reno, Darmstadt, Germania, 8 agosto 1824 – Sankt-Peterburg/San Pietroburgo, Impero Russo, 8 giugno 1880 – , moglie di Alessandro II – Aleksandr Nikolaevič Romanov – imperatore di Russia e duca di Finlandia – Moskva/Mosca, Impero russo, 29 aprile 1818 – Sankt-Peterburg/San Pietroburgo, Impero Russo, 13 marzo 1881), antesignana già dal 1874 dei russi frequentatori di Sanremo.

Il progetto primario della chiesa si deve all’architetto russo Aleksej Viktorovič Ščusev (Chişinău, 8 ottobre 1873 – Moskva/Mosca, 24 maggio 1949) che, tuttavia, disertò sempre Sanremo. Toccò, quindi, all’ingegnere nativo della vicina Bordighera, Pietro Agosti, il compito di realizzare definitivamente l’opera in stile neo-bizantino, nel 1913. I lavori vennero eseguiti dalla ditta “Vernasse”.

Al margine d’un giardino, tra il cancello d’entrata e l’ingresso alla chiesa, sono presenti i busti del re d’Italia Vittorio Emanuele III (Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia, Napoli, Regno d’Italia, 11 novembre 1869 – Alessandria d’Egitto, Egitto, 28 dicembre 1947) e della moglie regina Elena del Montenegro (Jelena Petrović-Njegoš, Cetinje/Cettigne, Montenegro, 8 gennaio 1873 – Montpellier, France/Francia, 28 novembre 1952) che era ortodossa prima del matrimonio. Le due sculture stanno ai lati di un’iscrizione lapidea che ricorda le visite della coppia reale alla cripta dove vennero inumati, nel rispetto delle loro stesse volontà (“fino al trionfo della verità nella storia del Montenegro”), i genitori della regina Elena, il re del Montenegro Nicola I (Mirkov Petrović-Njegoš, Njeguši, Montenegro, 7 ottobre 1841 – Montpellier, France/Francia, 1° marzo 1921), la consorte regina Milena Petrova Vukotić (Cetinje/Cettigne, Montenegro, 4 maggio 1847 – Antibes, France/Francia, 16 marzo 1923) e le sorelle principesse Xenia Petrović-Njegoš (nominata anche Ksenija o Kseniya, Cetinje/Cettigne, 22 aprile 1881 – Paris/Parigi, France/Francia, 10 marzo 1960) e Vjera Petrović-Njegoš (Rijeka Crnojevića, Montenegro, 22 febbraio 1887 – Antibes, France/Francia, 31 ottobre 1927). Dopo pressioni della famiglia reale montenegrina vivente, il 29 settembre 1989 i resti delle quattro personalità vennero traslati in patria, a Cetinje/Cettigne, antica capitale del regno.

La chiesa ortodossa è composta da quattro arconi laterali, con cinque cupole sovrastanti dai vivaci colori policromi e terminanti con croci russe a tre braccia, su cui primeggia quella centrale, alta ben 50 metri. L’interno (dall’accesso consentito versando l’obolo d’un euro) è dotato di vari ed interessanti oggetti sacri e votivi, oltre ad icone di pregio. Segni del radicamento della cultura religiosa ortodossa e dell’umanità non solo nobiliare russa nell’assetto internazionale di Sanremo tra ieri ed oggi…