L’evento estivo di degustazione forse più amato da tutti gli enoappassionati romani, è andato in scena anche quest’anno contro tutte le avversità. Bererosa incontrò il pubblico per la prima volta nel 2012 e da allora la manifestazione è cresciuta di anno in anno, regalando grandi momenti di convivialità nei saloni di Palazzo Brancaccio. La manifestazione ha contribuito notevolmente alla causa dei rosati, di anno in anno in crescita nel gradimento dei consumatori.

L’organizzazione di Cucina & Vini, affermata realtà editoriale in campo enogastronomico, anche quest’anno non ha voluto deludere i suoi fedelissimi organizzando l’evento pur con tutte le prescrizioni del caso. Cambiata momentaneamente la location per motivi logistici, quella che ha allestito presso l’Hotel Radisson di Roma è stata la migliore opzione possibile per svolgere un evento che, quest’anno veicola anche il valore positivo di guardare avanti e non cedere alle difficoltà del momento. Mascherine e distanziamento si, ma anche tanto entusiasmo da parte del Direttore di C&V Francesco D’Agostino che ha condotto la degustazione:

“Non volevamo deludere le aspettative dei produttori e del pubblico e quindi abbiamo pensato a una doppia formula che, pur nel pieno rispetto della normativa vigente, consentisse di mettere ugualmente in scena la manifestazione. Diciamo, parafrasando un vecchio quiz, che tra il lascia e il raddoppia, abbiamo scelto la seconda opzione”.

L’edizione 2020 si è infatti sdoppiata, da una parte la degustazione in sala divisa su tre turni da 40 persone per un totale di 30 etichette, suddivise per batterie e servite direttamente ai tavoli in circa due ore con una selezioni di salumi e formaggi in accompagnamento. Dall’altra un grande sforzo redazionale che ha prodotto la versione virtuale dell’evento, con una guida ai vini rosati delle aziende corredata da descrizione all’assaggio e video di presentazione realizzati dai diversi produttori. Uno strumento particolarmente utile per gli appassionati che ha dato loro la possibilità di effettuare acquisti online, direttamente sugli l’e-shop aziendali o su piattaforme alternative su cui sono stati guidati.

A riguardo sempre Francesco D’Agostino conclude: “Uno dei pochi aspetti positivi di questo terribile periodo risiede proprio nell’abitudine acquisita dalla popolazione di utilizzare tutte le opportunità offerte dal web. Con questo doppio canale, reale e virtuale, abbiamo voluto mantenere intatte le nostre abitudini e, al tempo stesso, cercato di tener vivo il rapporto tra i diversi player di questo settore: mondo produttivo, operatori e consumatori. Ovviamente con la speranza, tra un anno, di poter tornare ad alzare i calici guardandoci negli occhi”.

La dove tante altre realtà del panorama enogastronomico si sono fermate per impossibilità, convenienza o mancanza di impegno, il grande lavoro dello staff di C&V anche in questi tempi di incertezza ha saputo costruire un bel pomeriggio enoico da regalare agli appassionati. Questa volta le classifiche passano in secondo piano, si può solo sottolineare la qualità dei vini serviti, tra i quali alcune perle assolute del modo di bere in rosa. Questa volta hanno vinto tutti, le aziende, i partecipanti e chi ha lavorato per mantenere alto lo spirito della festa.

Bruno Fulco