COMUNICATO STAMPA DI SURVIVAL INTERNATIONAL

Cercatori d’oro uccidono 2 Yanomami: si temono ulteriori spargimenti di sangue

30 giugno 2020
Fermo immagine di riprese satellitari che mostrano la deforestazione nel territorio Yanomami, Fiume Uraricoera, Brasile. Gennaio 2016 - Agosto 2019. © EarthRise/Survival

Due uomini Yanomami sarebbero stati uccisi da cercatori d’oro nel nord del Brasile. Gli Yanomami sono il più grande popolo del Sud America a vivere in relativo isolamento, e una massiccia corsa all’oro sta portando loro morte, malattie e inquinamento.

Gli uomini appartenevano alla comunità di Xaruna, vicino il confine con il Venezuela, lungo un affluente del fiume Uraricoera, epicentro della corsa all’oro.

Nel 1993, un conflitto simile scatenò un ciclo di violenze che portarono al massacro di Haximu, nel corso del quale vennero uccisi 16 Yanomami. Tempo dopo, i tribunali brasiliani dichiararono il massacro come un atto di genocidio.

I sopravvissuti del massacro di Haximu, avvenuto nel 1993, con i cesti contenenti le ceneri dei loro morti. I cercatori d’oro avevano ucciso 16 Yanomami.
© C Zacquini/ Survival

Oltre alle violenze, i cercatori d’oro stanno introducendo il Covid-19 nel territorio yanomami. Molti Yanomami sono morti e decine di loro sono contagiati. I timori per la devastazione che la malattia può comportare per il loro popolo, hanno spinto molte organizzazioni yanomami, tra cui Hutukara, a lanciare agli inizi di giugno la campagna #ForaGarimpoForaCovid  #MinnersOutCovidOut.

“L’omicidio di altri due Yanomami da parte dei cercatori d’oro dovrebbe essere indagato con rigore e rafforza la necessità che il Brasile agisca con urgenza per rimuovere immediatamente tutti i cercatori d’oro che sfruttano illegalmente il territorio degli Yanomami, e che minacciano e attaccano le comunità indigene che vi vivono” ha dichiarato l’associazione Hutukara in un comunicato.

“Chiediamo che le autorità prendano tutte le misure necessarie per fermare l’attività estrattiva che continua a prendersi delle vite Yanomami.”

“Stiamo assistendo a una terribile replica delle condizioni che, 27 anni fa, portarono al massacro di Haximu” ha commentato oggi la Direttrice del Dipartimento Ricerca e Advocacy di Survival International Fiona Watson, che lavora da 30 anni a fianco degli Yanomami e ha visitato molte volte il loro territorio. “Un cocktail velenoso fatto di un’incontrollata corsa all’oro, di malattie, distruzione della foresta, inquinamento dei fiumi e minatori impegnati a uccidere qualsiasi Yanomami incontrino sulla loro strada.”

“La pressione dell’opinione pubblica è ora determinante per costringere il governo ad agire e a cacciare i cercatori d’oro. Il futuro degli Yanomami dipende da questo. Per favore, firmate la loro petizione.”

Note agli editori

- È disponibile una versione sottotitolata in italiano del video lanciato dagli Yanomami nell’ambito della loro campagna #ForaGarimpoForaCovid.
- Per leggere una traduzione informale della petizione Yanomami, clicca qui.

 

 

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