Maschera Raggi - Grillo

Maschera Raggi

 

Sembrava dovesse scendere l’apocalisse, invece dopo soltanto pochi giorni di freddo le temperature si sono riportate a più miti valori, tornando a quelle che giustificano lo stupore di amici e parenti che transitano a Roma imbacuccati fin sopra la testa e che poi, sono costretti a scoprirsi increduli a gennaio esprimendoci tutta la loro invidia climatica. Solo climatica e probabilmente anche artistica, poi però si fermano li. Per il resto infatti la capitale si presenta alle porte del nuovo decennio in uno stato non proprio di ottima forma e, soltanto la sua bellezza riesce a contrastare uno stato di abbandono sempre meno mascherabile.

A proposito di maschere il Carnevale annuncia il suo arrivo, se non altro per i generi alimentari che strabordano dai banchi dei supermercati. Spesso prodotti dozzinali, ad un impossibile basso costo che suggerisce di non chiedersi con quali materie prime vengano confezionati. Il Carnevale della politica invece non smette mai e si ripropone incessantemente come un’eterna presentazione di maschere nuove.

Un modo per riciclare la stessa vecchia retorica trita e ritrita, che fa finta di non capire quali sono i problemi del paese e si perde nel burocratismo invece di risolverli. L’ultima maschera in questo senso è quella delle Sardine, che si sono presentate come movimento apolitico e apartitico, la nuova antipolitica scesa in campo solo per contrastare Salvini.

Quello che più di qualcuno pensa, è che Le Sardine altro non siano che l’ennesimo arteficio di un Pd ormai al minimo di credibilità, costretto a creare questa interfaccia per riuscire a radunare ancora una volta il proprio elettorato. Ipotesi è avvalorata dal fatto che il movimento di ispirazione ittica, tanto per non fare politica, abbia sostenuto apertamente il candidato Bonaccini nelle elezioni Regionali in Romagna, il quale ha condotto la sua campagna elettorale guardandosi bene dall’accostarsi al simbolo del PD, magicamente riapparso alle sue spalle solo a vittoria ottenuta.

Maschere che arrivano e maschere che vanno, quella del M5s è ormai caduta da tempo rivelando la vera faccia di un’inconsistenza senza pari, capace di dilapidare il proprio patrimonio elettorale sprecando un’opportunità irripetibile. Proprio come quella di governare Roma e a questo proposito, ad un anno circa dall’elezione del sindaco è ormai tempo di bilanci.

Quello che doveva fare Virginia Raggi l’ha fatto e ora cerca di gestire il tempo mancante rinviando le cose spinose ai suoi successori. Vedi la penosa questione dello stadio della Roma, ormai in essere da un tempo maggiore di quello che i nostri avi impiegarono per costruire il Colosseo. Un progetto che giace ancora impantanato nelle pastoie burocratiche e che era in grado di ridare vita alla zona di Tor di Valle, producendo lavoro e opere pubbliche pagate dai privati e che le disastrate classe del comune di Roma non realizzeranno mai.

Un degna prosecuzione del “No alle Olimpiadi” pronunciato a inizio mandato, con il quale “i paladini del buono e del giusto” hanno privato la città di un’altra immensa opportunità, giustificandosi con il fatto che così non ci sarebbe stata corruzione. Una politica folle e castrante, che ha scelto sempre la via facile per risolvere i problemi.

Ultima perla in questo senso è stato il recente blocco del traffico per far abbassare l’inquinamento, che è stato imposto a tutti i nuovissimi veicoli diesel euro 6 in regola con le più recenti normative e che i proprietari avevano acquistato proprio per evitare il blocco. Il provvedimento è stato decretato senza nessun preavviso e perpetrato per diversi giorni consecutivi, senza dare la possibilità alle famiglie e ai lavoratori di organizzare le proprie attività e producendo così una serie infinita di disagi a tutti i cittadini.

Tra l’altro iniziativa inutile quando per la città sono sparpagliati insediamenti nomadi dove quotidianamente vengono bruciati ogni tipo di materiali che producono fumi tossici, dai copertoni delle auto in su. Un provvedimento degno di un paese che si dimostra sempre severo e intransigente con le persone semplici, salvo poi lasciare più di qualche dubbio quando invece si occupa di “quelli che contano”.

E’ così che quando Alice Nobili figlia dei magistrati Alberto e Ilda Boccassini, con lo scooter urta un medico 61enne che cade e muore dopo sei giorni di coma lasciando moglie e figlio, nessuno tra ambulanze, ospedali, magistrati di turno, polizia locale, forze dell’ordine e prefettura, riveli la notizia. Ed è così che non viene nemmeno sottoposta al test anti alcol e a quello antidroga, come sempre accade negli incidenti stradali, cavandosela poi con il patteggiando di 9 mesi. E sì, è proprio cosi che va quando sei la figlia di due magistrati tanto in vista.

Si può tentare di isolarsi da questa realtà fuggendo per qualche ora. In questo senso può aiutare una visita alle Catacombe di San Callisto sulla Via Appia, cimiteri paleocristiani di incredibile fascino e suggestione che raggiungono una profondità superiore ai 20 metri. In esse trovarono sepoltura decine di martiri, 16 pontefici e i tanti cristiani perseguitati dopo che Nerone considerò la loro religione "una superstizione strana ed illegale".

Al Palazzo delle esposizioni invece la mostra fotografica Metropoli del Maestro Gabriele Basilico, incentrata sul tema della città con oltre 250 opere in diversi formati datate dagli anni Settanta ai Duemila, alcune delle quali esposte per la prima volta. Sperando che “il bello” ci salvi.