“Per coloro che non vedono un palmo al di là del loro naso, l’umanità dovrebbe essere condannata a vegetare su questo globo, senza mai potersi librare negli spazi interplanetari. Ma non sarà così! Si andrà sulla Luna, si andrà sui pianeti, si andrà sulle stelle, tanto semplicemente quanto si può andare da Liverpool a New York, con facilità, rapidità, sicurezza, e l’oceano atmosferico, fra non molto, verrà attraversato come gli oceani terrestri. La distanza è un vocabolo relativo e finirà per ridursi a zero!" (Jules Verne, Viaggio intorno la Luna, 1870)

 

Lo storico allunaggio dell'Apollo 11 il 20 luglio 1969. Neil Armstrong: 'L'aquila è atterrata'

 

Più di 4 secoli fa, precisamente nel 1584, Giordano Bruno pubblicava De l’infinito Universo et mondi, opera filosofica appartenente al gruppo dei dialoghi metafisici, cui facevano parte la Cena delle Ceneri e De la causa, principio et uno, che formano la trilogia delle più importanti opere in italiano di Bruno e che trattano della materia, della vita e dell’immenso.

Profetiche sono apparse le sue parole sulla Luna: “Ascolta la Luna e lei ti dirà com’è fatta la Terra e come son fatti gli infiniti mondi che popolano l’universo infinito.....La Terra è della stessa specie della Luna”. (De infinito universo et mondi)

“....Sì che io ho dechiarato infiniti mondi particulari simili a questo della Terra ; la quale con Pittagora intendo uno astro, simile alla quale è la Luna, altri pianeti et altre stelle, le quali sono infinite ; et che tutti questi corpi sono mondi et senza numero, li quali constituiscono poi la università infinita in uno spatio infinito ; et questo se chiama universo infinito, nel quale sono mondi innumerabili.” (Tratto dal verbale dell’interrogatorio dell’Inquisitore a Venezia il 2 /6/ 1592 )

 

Giordano Bruno, Opera dal ciclo,”Colori proibiti”, acrilico su tela di Maurizio Caruso, Bologna

Nella seconda metà del XIX secolo e inizio XX la scienza stava correndo al passo con un progresso tecnologico senza precedenti, attraversando una stagione ricca di scoperte eccezionali e soprattutto di idee nuove. Sotto l’incalzare di una generazione di nuovi scienziati, la materia sembra rivelare i suoi segreti. Entriamo di lì a poco nell’epoca del futurismo, il movimento d'avanguardia più importante di inizio ‘900 e dell'intuizione che la cultura non avrebbe potuto non tener conto dei poderosi processi di trasformazione socio-economica in atto.

In questo clima, mossero i loro passi studiosi e letterati, interpreti d’avanguardia come Jules Verne che con i suoi romanzi scientifici è considerato assieme all’inglese H.Wells il padre della moderna fantascienza. In una società che stava cambiando velocemente, abbagliata dai viaggi d’avventura, Jules Verne nel 1839 all’età di 11 anni, all'insaputa della famiglia, s'imbarca come mozzo su una nave in partenza per le Indie ma viene ripreso dal padre al primo scalo: ai rimproveri del padre risponde che non viaggerà più se non in sogno. Parole profetiche perché da lì in poi i suoi racconti ambientati nell'aria, nello spazio, nel sottosuolo e nel fondo dei mari, ha ispirato scienziati e applicazioni tecnologiche delle epoche successive.

Jules Verne, con i due libri Dalla Terra alla Luna (1865) e Intorno alla Luna (1870), portò i suoi lettori in viaggio per la Luna 150 anni fa, quando gran parte della popolazione mondiale lo riteneva un'utopia e del nostro satellite ne sapeva ben poco.

Questa predilezione surrealistica di Verne, è ispirata dall’amicizia con il celebre astronomo divulgatore D.F.Arago, che gli lasciò idee e suggestioni utili, rielaborate secondo i consigli dell’astronomo Jannsen e i calcoli del matematico Bertrand. Una fantasia quindi corredata di nozioni scientifiche impartite da scienziati della Accademia delle Scienze di Francia, a quel tempo la più prestigiosa in campo mondiale.

Nel 1865 e nel 1870 Jules Verne pubblicò Dalla Terra alla Luna e Intorno alla Luna. Nei due romanzi l’impresa si compie grazie a un gigantesco e potentissimo proiettile sparato da un cannone nello spazio dagli Stati Uniti. In realtà questi romanzi, i più famosi tra quelli che parlano di viaggi verso la Luna, non parlano di un vero allunaggio perchè come si intuisce dal titolo del secondo, c’è un problema con l’orbita lunare.

 
 

 

 

 

Il recupero in mare della capsula spaziale nel libro Dalla Terra alla Luna (1865) di Jules Verne

 

Dal punto di vista scientifico i due libri di Verne Dalla Terra alla Luna (1865) e Intorno alla Luna (1870) offrono uno spaccato molto dettagliato delle conoscenze astronomiche dell'epoca relative al nostro satellite, al moto dei pianeti e molto altro. Trame vorremmo dire quasi profetiche al punto da poter affermare che la fantascienza ha in un certo senso anticipato la scienza facendo sognare intere generazioni con descrizioni fantastiche ma al tempo stesso convincenti perché corredate di precise informazioni scientifiche. I due romanzi sono quindi occasione per la presentazione delle più recenti teorie fisiche e astronomiche nel più genuino e ottimistico spirito positivista del suo tempo. Immaginare in un futuro non troppo lontano progressi della scienza e delle tecnologie che consentano imprese ardite ma non impossibili sulla carta è una forma molto riuscita di science fiction.

La trasposizione fantascientifica dà un'idea di quello che avrebbe potuto essere la fase embrionale dell'era spaziale con l’uomo protagonista ma il messaggio finale di questa impresa racchiude anche una chiosa morale: chi è impegnato nella macchina produttiva della guerra (che tra l’altro sconvolgeva tutta l’Europa anche a quel tempo) dovrebbe investire meglio le sue risorse, nella scienza, con maggiori benefici per tutta l'umanità. Una chiara vena satirica traspare nel primo libro ambientato negli Stati Uniti d'America che rivela anche in politica una chiaroveggenza strabiliante. Siamo a Baltimora. La sanguinosa Guerra di Secessione è appena finita, e gli Stati Uniti d'America si avviano a un periodo di forte crescita economica. Gli unici insoddisfatti rimasti a maledire la pace sono i fabbricanti di armi, e fra i 1833 soci effettivi e 3575 soci corrispondenti del cosiddetto Gun Club, tutti ideatori o costruttori di cannoni l'umore è nero (“l'unico interesse di questa associazione scientifica era la distruzione dell'umanità a scopo filantropico e il perfezionamento delle armi da guerra, considerate come fattori di civilizzazione”). “Nulla da fare, nulla da sparare! Che noia!

I biografi di Verne raccontano che lo scrittore, poco prima di morire (il 24 marzo 1905), consegnò il manoscritto del romanzo “Dalla Terra alla Luna” a un suo nipote, dicendogli di conservarlo con cura, dal momento che avrebbe assistito al viaggio di uomini verso la Luna e avrebbe così potuto valutare l’esattezza delle sue previsioni.

In effetti, con circa un secolo di anticipo, Giulio Verne anticipò le modalità di volo della missione Apollo 8, effettuato nel dicembre 1968; ma ciò che è sbalorditivo, indovinò con esattezza la nazione che avrebbe effettuato il primo lancio verso la Luna (gli Stati Uniti d’America), il mese in cui il lancio sarebbe avvenuto (dicembre), il numero di uomini a bordo (tre), il sistema di rientro a Terra (l’ammaraggio), nonché il luogo di ammaraggio (l’Oceano Pacifico).Infine, il luogo della partenza del proiettile, in Florida, venne situato nel romanzo a un centinaio di km di distanza dal punto in cui sarebbe sorta la base di Cape Kennedy, da cui effettivamente partirono le missioni Apollo.E poi iltempo di 97h e 20 min impiegato a percorrere la distanza Terra-Luna, è solo un giorno in più del tempo impiegato dai tre astronauti ad allunare il 20 luglio 1969.

Interessante anche il fatto che nel 1902 dai due romanzi di cui abbiamo parlato nacque il primo film di fantascienza ad opera del regista francese Georges Méliès, Viaggio nella Luna, un film muto che dura una decina di minuti che si trova facilmente su YouTube. Le Voyage dans la Lune, di Georges Méliès, è un film del 1902: una decina di minuti, è da molti considerato il primo, vero film della storia del cinema perché racconta una storia, anziché proporre allo spettatore riprese di situazioni reali (ad esempio, l'arrivo del treno alla stazione, panorami, ..), come s' era fatto negli anni precedenti, a partire dalla prima proiezione dei fratelli Lumière, il 28 dicembre 1895, La sortie des usines Lumière, che proponeva un'unica inquadratura fissa sugli operai in uscita dalla fabbrica dei Lumière

 

Il primo film Viaggio sulla Luna è dell’1 settembre 1902, un film muto realizzato da Georges Méliès, uno dei capolavori del cinema ai suoi esordi. Si tratta di una parodia basata liberamente sui romanzi di due capostipiti del genere fantascienza, Dalla Terra alla Luna di Jules Verne e I primi uomini sulla Luna di H.G.Wells.

 

La Cina alla conquista del lato nascosto della Luna

Nei giorni in cui in tutto il mondo si festeggiavano i cinquant'anni dal primo sbarco sulla Luna, la rivista Science pubblicava l'articolo China´s present and future lunar exploration program illustrando il programma di esplorazione lunare cinese. Un segnale di conquista della faccia nascosta della Luna da parte della Cina.

Dall'allunaggio avvenuto il 2 gennaio 2019, la sonda Chang'e-4 e il rover Yutu-2 stanno portando avanti missioni scientifiche e di esplorazione all'interno e attorno al cratere Von Kàrmàn, presumibilmente costituito da componenti chimiche tra cui torio, ossido di ferro e diossido di titano in grado di rivelare preziosi indizi sull'origine del mantello lunare. Nella religione cinese, Chang'e e Yutu stanno a indicare la divinità lunare e il coniglio lunare, rispettivamente. Yutu è una figura leggendaria molto presente nell'immaginario mitologico dell'Estremo Oriente e in Cina viene solitamente considerato un compagno della divinità lunare Chang´e, per la quale è incaricato di produrre l' elisir di lunga vita pestandone i componenti nel suo mortaio. In Cina viene anche chiamato coniglio di giada e la sua figura viene celebrata nella festività dedicata alla Luna e alla dea Chang'e, appunto la Festa della Luna (o Festa di metà autunno). Mito o profezia che sia, sembra proprio che la Cina abbia un incentivo o un richiamo in più per andare alla conquista del nostro satellite, inseguendo la leggenda il cui intento è celebrare le qualità buddiste del sacrificio e della carità portata avanti ad ogni costo, ben nota in Cina.

Sul lato nascosto (non visibile alla Terra) della Luna, il robottino cinese Yutu-2 ha scoperto una strana sostanza presentata dai "colori affascinanti" e dalla "misteriosa lucentezza", attualmente sottoposto all'analisi dei ricercatori. Secondo le prime ipotesi circolate, rilanciate da Our Space, il materiale sarebbe di natura vetrosa, formatosi dal calore sprigionato dall'impatto dell'impatto di una delle tante meteoriti che colpiscono la superficie della Luna, originando il piccolo cratere. Per la stessa fonte, considerato che la superficie della Luna è piuttosto asciutta, la sostanza rinvenuta dovrebbe essere probabilmente un materiale fuso, successivamente indurito, piuttosto che una sostanza soffice e gelatinosa.

 

La sonda cinese Chang'e-4 (a sinistra in alto) e il rover Yutu2 (a destra)

Una strana sostanza luccicante fotografata dal rover (sotto)a sonda cinese Chang'e-4

3:26 ora italiana del 3 gennaio 2019, la sonda cinese Chang’e-4 è posata  sulla faccia nascosta della Luna. La strana sostanza luminosa scovata dal rover (figura in basso a sinistra) Il nostro satellite essendo molto vicino alla Terra, ha il periodo di rivoluzione sincronizzato con il periodo di rotazione, per cu ci mostra sempre la stessa faccia.

Il logo ufficiale del Programma cinese di esplorazione della Luna (indicato in inglese come Chinese Lunar Exploration Program, CLEP) raffigura una luna piena con due impronte umane al centro e richiama il carattere cinese 月 che identifica la Luna, a sottintendere che l'obiettivo ultimo è aprire la strada per una missione umana sulla Luna.

 

Il logo del Programma cinese di esplorazione della Luna

L’Europa, il Giappone, l’India e molti altri paesi hanno politiche spaziali. Ma gli Stati Uniti sanno che lo sfidante più temibile è sicuramente la Cina, il terzo paese in assoluto ad aver mandato nello spazio degli astronauti (“taikonauti”, per distinguerli dagli astronauti occidentali e dai cosmonauti russi) con tecnologie proprie, ad aver fatto atterraggi morbidi sulla Luna con sonde robotizzate, ad aver messo in orbita delle stazioni spaziali, e, infine, il primo ad aver posato con successo una sonda sulla faccia nascosta della Luna.

Anche l’Italia ha attive importanti collaborazioni con la Cina in ambito spaziale. A febbraio 2018, per esempio, è stato lanciato il satellite CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite), noto in Cina con il nome di Zhangheng 1, per il monitoraggio dei terremoti dallo spazio, che a bordo monta uno strumento realizzato da ricercatori italiani. Ma la collaborazione Italia-Cina potrebbe in futuro portare anche nostri astronauti sulla stazione spaziale cinese attualmente in preparazione (Samantha Cristoforetti ha già trascorso periodi di addestramento con i colleghi cinesi).

La firma dell'accordo tra il direttore R.Battiston dell'Agenzia spaziale italiana (ASI) e il direttore generale Wang Zhaoyao di China Manned Space Agency (CMSA), firmato a Pechino nel 2017, per nuove sperimentazioni scientifiche a bordo della Stazione spaziale cinese nell’ambito del volo umano.