Brennero/Brenner (Bolzano/Bozen) – Di certo interessa ben poco ai frequentatori della stazione ferroviaria del comune sparso (con le frazioni di Colle Isarco/Gossensass, Fleres/Pflersch, Ponticolo/Pontigl, Terme di Brennero/Brennerbad, Moncucco/Giggelberg, Sant’Antonio in val di Fleres/St. Anton im Pflerschtal) a 1.374 m s.l.m., dai complessivi 2.184 abitanti (al 31.12.2017), confinante con lo sparuto nucleo di case della frazione Brenner del comune austriaco di Gries am Brenner. E, forse, la maggior parte di loro, residenti o forestieri, non se n’è nemmeno accorta.

Fatto sta, in ogni caso, che da tempo l’orologio del fabbricato che dà su via Karl von Etzel/Karl von Etzel Str. (arteria dedicata a Karl Etzel, dal 1853 von, anche Carl, Stuttgart/Stoccarda, 6 gennaio 1812 – Kemmelbach presso Ybbs, 2 maggio 1865, ingegnere ed architetto tedesco, principale progettista del percorso ferroviario Innsbruck-Bolzano/Bozen di cui, tuttavia, non vide il completamento essendo deceduto prima) risulta inesorabilmente fermo ad un minuto dopo le ore 12:00 (o le 24:00). Una stonatura in più per il complesso ferroviario di confine con l’Austria (da cui dista appena 300 metri), già alle prese con il de profundis del suo importante ruolo di dogana e con l’attuale far da cerbero (o tappo, tramite forze dell’ordine sia italiane che austriache) a clandestini spacciati per “migranti” in tentativi di fuga furbetta dall’Italia verso le lusinghe da “pubblicità regresso” degli ipocriti Paesi nordeuropei.

Coinvolta per atto dovuto nel rispetto della Convenzione di Schengen (atto definito ufficialmente Convenzione d’applicazione dell’Accordo di Schengen), ossia del trattato internazionale che regola il “porte aperte” delle frontiere tra i Paesi firmatari, Brennero/Brenner s’è adattata con qualche mugugno, per perduti interessi di… bottega, all’obbligatorio inchinarsi al nuovo status quo deciso altrove, appunto a Schengen, nel Lussemburgo sud-orientale.

Ora la stazione di Brennero/Bahnhof Brenner (attiva dal 1867 e nei cui pressi s’incontrarono il 18 marzo 1940 “tali” Benito Mussolini ed Adolf Hitler) assiste al cambio delle locomotive di convogli italiani diretti in Austria e viceversa se non multisistema, cioè se non idonee a circolare con gli uguali sistemi d’alimentazione di sicurezza nei due Paesi. Le rispettive ferrovie (Rete ferroviaria italiana di Ferrovie dello Stato italiane ed Österreichische Bundesbahnen, ÖBB/Ferrovie federali austriache, Infrastruttura) funzionano con diverse tensioni ed alimentazioni (3.000 V in corrente continua in Italia e 15.000 V in corrente alternata 16 e 2/3 Hz in Austria), oltre che con differenti sistemi di sicurezza (SCMT in Italia ed Indusi/PBZ ed ERTMS in Austria).

La stazione di Brennero/Brenner è dotata di 12 binari e di 4 tronchi ed è il complesso ferroviario più a nord ed alla maggiore altezza in Italia, architrave della linea omonima (del Brennero/Brennerbahn) che collega Verona ad Innsbruck (in Österreich/Austria), percorrendo la val Lagarina e la val d’Adige (verso Rovereto, Trento e Bolzano) e salendo lungo la val d’Isarco/Eisacktal fino a toccare l’apice del valico alpino di passo del Brennero/Brennerpass per poi imboccare la Wipptal (regione geografica italo-austriaca, Comunità Comprensoriale, dislocata tra Fortezza/Franzensfeste ed Innsbruck). Il passo si colloca sullo spartiacque fra i bacini del mare Adriatico e del mar Nero. Sul lato italiano scende il fiume Isarco/Eisackl che confluisce nell’Adige/Etsch presso Bolzano mentre, su quello austriaco, scorre il fiume Sill, tra gli affluenti dell’Inn. La ferrovia del Brennero/Brennerbahn venne inaugurata in tre fasi: il tratto tra Verona e l’allora Trient/Trento il 23 marzo 1859, la porzione fino a Bozen/Bolzano il 16 maggio dello stesso anno, con progetto dell’ingegnere trentino Luigi Negrelli (Fiera di Primiero, 23 gennaio 1799 – Wien/Vienna, 1º ottobre 1858) approvato il 10 luglio 1853. Il tragitto ferroviario di 127 chilometri che separa Bolzano/Bozen da Innsbruck, infine, venne aperto all’esercizio il 24 agosto 1867.

Con queste ed altre peculiarità storiche di Brennero/Brenner, quindi, è possibile scivolare su una… buccia di banana, cioè sulla dozzinale anomalia d’un orologio di stazione “inchiodato” per quella che parrebbe trattarsi… mera negligenza?

 

Servizio e foto di Claudio Beccalossi

 

Didascalie delle foto allegate:

Foto 1: Claudio Beccalossi davanti al fabbricato ferroviario di Brennero/Brenner.

Foto 2: l’orologio fermo della stazione, affacciato su via Karl von Etzel/Karl von Etzel Str.

Foto 3: scorcio di via San Valentino/St. Valentin Str., con la nuova chiesa parrocchiale di Santa Maria della Strada/Maria am Wege (eretta tra il 1958 ed il 1962).

Foto 4, 5, 6, 7, 8 e 9: La cappella di Maria del Buon Consiglio/Kapelle Maria vom Guten Rat (1929), in via San Valentino/St. Valentin Str.

Foto 10: un negozio d’abbigliamento (anche tradizionale tirolese) a Brenner (Gemeinde Gries am Brenner, Österreich/Austria).