Dalle linee inconfondibili, la mano di un grande Maestro del Rinascimento emergeva dalla scultura in terracotta, anche se, nel corso dei secoli, diversi interventi successivi ne avevano offuscato l’aspetto. Ciò ha convinto, nel tempo, diversi studiosi ad andare avanti nella ricerca, approfondire le fonti e a procedere a un meticoloso restauro, supportato  dalla realizzazione di analisi diagnostiche.
Ci son voluti ben tre anni per liberare l’opera dai 9 strati di pittura che la ricoprivano. Il riaffiorare della materia nel suo splendore originale, la sua qualità artistica e la grande conoscenza anatomica dell’Autore fecero subito ipotizzare il nome di Michelangelo e della Pietà vaticana.
Cominciarono così anni di ricerche storico-documentarie, stilistico-iconografiche, sulla struttura tecnica e sulla materia.
Alla luce di nuovi documenti, emergeva con chiarezza la presenza dell’opera descritta con precisione in numerosi archivi, inventari, disegni e quadri famosi; il che ha reso possibile la ricostruzione della vita della terracotta, dalla sua genesi ai vari passaggi di proprietà fino a giungere, nella seconda metà del Cinquecento, in casa dei Marchesi Casali a Bologna.
Dopo lunghi anni di studi e il confronto con un grande pubblico di studiosi non sono emersi elementi contraddittori all’attribuzione a Michelangelo.

Per rivelare l’opera del genio rinascimentale rimasta nell’ombra, verrà presentato a Roma, presso la sede dell’Associazione CIVITA (Piazza Venezia, 11), giovedì 7 marzo, alle ore 11:30, il volume: “Michelangelo e la Pietà in terracotta. Studi e documenti/ Interventi/ Diagnostica”, a cura di Claudio CRESCENTINI, con saggi di: Claudio CRESCENTINI; Loredana DI MARZIO; ROY DOLINER; Tomaso EMALDI; Valentina MARTINO e Patrizia NITTI (Erreciemme Edizioni – Roma).
 
Parteciperanno:
Claudio CRESCENTINI, curatore del volume e storico dell’arte;
Roy DOLINER, storico dell’arte, saggista e divulgatore;
Patrizia NITTI, esperta d’arte, curatrice museale e di eventi in Italia e all’estero.

Ufficio stampa nazionale e internazionale: Annamaria Barbato Ricci – 393/9726276 - annamaria.barbatoricci@gmail.com