Un bel due di picche a M5S

Cosa succede adesso? Ieri, Matteo Renzi con un´intervista pacata ed esauriente ha dato un secco benservito al M5Stelle, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa. Un Renzi che, in sostanza, è piaciuto per la coerenza logica, ideologica e, stavolta, di azione. Infatti, si è coerenti quando alle dichiarazioni verbali di intenti seguono i fatti: “Nessun patto con Di Maio”.

In Friuli, dilaga il centrodestra e crollano i pentastellati; il partito di Beppe Grillo è, infatti, passato dal 24,6% al 7,2%. I dati appena giunti dal Friuli-Venezia Giulia, dopo i risultati del Molise, sono, a questo punto, un messaggio palese per il capo dello Stato, Sergio Mattarella che, dopo i due giri di consultazioni effettuati da Roberto Fico, presidente della Camera, si ritrova a punto e daccapo.

La rabbia dello sconfitto: la delusione nel M5s prende corpo immediatamente e Luigi Di Maio - le ha tentate tutte pur di fare il Presidente del Consiglio -, rendendosi conto dell´aria che tira, attacca i partiti, accusandoli di pensare solo alle poltrone e non agli interessi del Paese. E infine, davanti al niet di Renzi, invita Salvini ad andare assieme al Quirinale per chiedere elezioni anticipate.

Su Facebook Salvini, forte dei recenti risultati, posta una foto simbolica dal palese significato: un "due di picche" al Movimento 5 Stelle e al Partito democratico. "Ora - commenta - andiamo a governare noi".

Per concludere, la soluzione sta nelle mani di Mattarella, che siamo sicuri avrá l´equilibrio necessario per assicurare la governabilità del Paese, nell´interesse di tutti.

E se non ci riuscisse? Ebbene, rimane certificato, per chi ancora non l´avesse capito, che l´attuale legge elettorale va cambiata perchè, così com´è, condanna il Paese all´ingovernabilità e a reiterate tornate elettorali.