La neve è sempre una grande magia soprattutto vivendo in una città in cui questo evento lo potrai contare sulla punta di una sola mano nel corso della vita. La capitale imbiancata ha un effetto straordinario dal Colosseo alla fontana di Trevi e a tutti gli altri monumenti tutto appare surreale, soprattutto per chi ha avuto la fortuna di uscire di prima mattina, con il tappeto nevoso ancora immacolato. La neve per un cittadino che a casa sua non la vede mai, ha la capacità di riportare tutti quanti allo stadio infantile. Non ci si sorprende più di tanto infatti nel vedere persone equipaggiate di tutto punto, fare sci di fondo sul prato della basilica di San Giovanni o tentare salti da Snowbord al Circo Massimo. Improvvisamente dalle soffitte vengono riesumati slittini del “tempo di nonno” con cui sfrecciare in discesa nei parchi, insieme a tutti quelli che riescono a rimediare ogni sorta di materiale su cui scivolare. Che siano pezzi di plastica, teli impermeabili o addirittura padelle poco importa, ogni mezzo è buono. Tutti in giro a scattare selfie e a tirarsi palle di neve, scuole chiuse, uffici deserti e tutti a casa. Ma l’altra faccia della medaglia però è quella del disagio. Smaltito l’entusiasmo iniziale, per chi non è in vacanza e ha una vita da portare avanti cominciano i disagi. In questo la capitale è democratica, perché cambiano i sindaci ma il bianco della neve è sempre uguale, proprio come l’inadeguatezza di ogni amministrazione nel fronteggiarla. Si succedono le cadute degli alberi mentre il Trasporto pubblico va in crisi. Trovare un taxi diventa un’impresa, cosa incredibile in una città moderna che sia essa New York o Kuala Lumpur. Anche i treni non hanno dato il massimo, considerando che alla stazione Termini si sono registrati ritardi epocali anche di diverse ore e che i convogli regionali sono stati drasticamente ridotti. Dopo 24 ore il traffico su binario è ancora in via di normalizzazione, ed il problema sarebbero gli scambi ghiacciati. Qualcosa che poteva essere risolto in via previsionale con una spesa di appena un milione di euro, una bazzecola a fronte degli importi che ora le ferrovie dovranno pagare per gli indennizzi dei ritardi. Pochi centimetri di neve sono bastati a mandare in tilt il sistema ferroviario, un problema ridicolo nel resto d’Europa dove queste situazioni sono all’ordine del giorno. Malgrado ciò la performance disastrosa di Trenitalia, che bloccando la stazione Termini ha di fatto spaccato in due l’Italia, non ha causato molto clamore. C’è da chiedersi perché su questo fiore all’occhiello statale non si sia riversata la bufera delle critiche dei media, ma questa e tutta un’altra storia. Chi invece in queste evenienze viene bastonata senza pietà a torto o a ragione, ma anche questa è un’altra storia collegata alla precedente, è sempre l’Atac, che gestisce il Trasporto pubblico di Roma Capitale. L’Azienda stavolta ha invece dato una buona risposta nel servizio, soprattutto con la Metro spesso oggetto di derisione comune. L’Azienda capitolina dei trasporti non ha dato adito a nessuna polemica sopportando bene anche il carico delle ore di punta. All’alba del giorno dopo il pericolo prende la forma del ghiaccio, trasformando diverse strade e camminamenti in enormi piste di pattinaggio. Trappole scivolose dall’apparenza innocua, che mettono a dura prova soprattutto gli anziani. Tutti si auspicano presto interventi per ripulire le strade prima che il ghiaccio si consolidi ancora di più, scongiurando di riempire le sale d’attesa di tutti i Pronto Soccorso con femori e arti vari da ingessare. Ironia della sorte, la neve con la sua presenza straordinaria ha scelto proprio la settimana elettorale per fare la sua comparsa e questo avrà in qualche modo la sua influenza. C’è infatti chi critica la Sindaca, che pur conoscendo le previsioni meteo e tutto quello che comporta un evento così sulla capitale, ha scelto di seguire la situazione dal caldo del Messico dove si è recata per la conferenza sul clima Women 4 Climate. Da ricordare che durante l’emergenza neve del 2012, la Raggi e il suo movimento avevano sbeffeggiato l’allora sindaco Alemanno reo secondo loro di non aver saputo fronteggiare la situazione. Chiamata alla stessa prova l’attuale Sindaca non sembra però aver fatto molto di meglio. In perfetto stile M5s, si è limitata ad alzare le mani e ad ordinare la chiusura di quante più cose possibile per evitare problemi organizzativi. State a casa così nulla può succedere. Il tipico atteggiamento dei M5s davanti ai problemi, come già avvenuto per le Olimpiadi “non le facciamo se no c’è il problema di gestire gli appalti”. Va bene la scuola chiusa per un giorno, ma il secondo è già troppo. In un paese normale dopo 24 ore si sarebbe già in piena attività, visto anche che il fenomeno si è limitato ad una sola notte e sono caduti forse nemmeno 10 centimetri di neve. Nel 2012 inoltre la nevicata eccezionale ebbe una previsione incerta e giunse in pieno giorno, cogliendo fuori casa la totalità dei cittadini che si affannarono per tornare a casa. Stavolta invece il manto nevoso ha avvolto la città di notte, regalando a tutti un risveglio fatato da vivere insieme ai propri familiari. Niente gente disperata per le strade e nemmeno macchine accantonate sul raccordo, come nelle scene dei migliori film catastrofisti. L’amministrazione doveva solo limitarsi a spargere il sale per la città, vistò l’ampio preavviso che i simulatori metereologici avevano assicurato concordando tra loro. Anche questa però è stata un’operazione troppo difficile, come ha tenuto a ricordare Alemanno alla Sindaca via Twitter: “Virginia quando torni ricordati il sale”. Questo momento di bianca euforia ha sottratto attenzione alle elezioni ormai alle porte. Se non altro ha contribuito ad abbassare i toni sulla campagna elettorale in dirittura d’arrivo. Una delle più brutte di sempre, puntata sul dileggio e sull’affossamento dell’avversario politico, anche al limite della diffamazione. Poco spazio ai programmi veri e propri, forse perché a favole e promesse la gente non crede più. Sempre gli slogan triti e ritriti, pronunciati con la solita faccia tosta come se questi personaggi fossero marziani caduti sulla terra, senza la memoria di tutte le fandonie raccontate ogni volta in campagna elettorale. In questo campo Renzi eccelle come sempre. Ignorando tutte le bugie che ha detto finora agli italiani, continua imperterrito a modulare la voce tra il minaccioso e l’epico, promettendo chissà quali mirabilie per il paese. Certamente più di un elettore in questi giorni avrebbe voluto prenderlo a pallate di neve e insieme a lui, tutta la combriccola della politica nazionale che gelosamente tiene per se le chiavi di questo meraviglioso paese, imprigionandolo nei rapporti clientelari. Le palle di neve però le hanno tirate tutti e a ancor di più i turisti, che liberi da impegni di ogni sorta, non volendo si sono trovati davanti qualcosa di eccezionale. Specialmente per quelli che alloggiano in centro e non hanno nemmeno bisogno dei mezzi pubblici, vivere l’esperienza di vedere Roma imbiancata è sicuramente incredibile, qualcosa che quasi nessun altro turista potrà mai raccontare. Non mancano però le occasioni di mettersi al riparo dal freddo, che gran parte della giornata marca temperature inferiori allo zero. Ospitata dal Museo dell'Ara Pacis, dal 7 febbraio al 3 giugno 2018 c’è la mostra “Magnum Manifesto”, della più celebre agenzia fotografica mondiale. Al Complesso Monumentale San Giovanni – Addolorata invece, è possibile visitare la “Klimt Experience” un tuffo nelle opere dell'artista austriaco. Lo straordinario evento espositivo ripercorre la vita, l'epoca storica, i paesaggi, le figure e le ossessioni del grande artista austriaco, attraverso una rappresentazione multimediale affascinante.