Non ci riferiamo all´omonimo film di Nunzio Malasomma, ma alla decisione di Trump di rompere l´accordo nucleare con l´Iran.

Nel mondo, oggi, si potrebbe vivere tutti meglio che mai, se solo si mettessero a frutto sensatamente le risorse che abbiamo a disposizione e si programmasse la produzione dei beni e servizi verso ciò di cui si ha realmente bisogno quotidianamente.

Invece, la produzione industriale si concentra sempre di più su armi costose e sofisticate e la propaganda ingannevole dei "Signori della guerra" e di coloro che pretendono di imporre il nuovo ordine mondiale, diffonde paure di ogni tipo, persino quella della guerra nucleare, naturalmente per creare uno stato di apprensione generale che impedisca di pensare alla dura realtà, ovvero ai cambiamenti che si rendono necessari per eliminare tutte le ingiustizie che si sono accumulate negli ultimi decenni.

Dietro ogni problema c’è un’opportunità” diceva Galileo Galilei e l´attuale Amministrazione americana sembra voglia mettere in pratica ancora una volta l’aforisma galileiano .

Teatro di azione, ancora il Medio Oriente, che di per se stesso è un crogiolo di disgrazie; guerre civili, emigrazioni di massa, attività terroristiche, movimenti separatisti, distruzioni e barbarie di ogni specie.

Gli interessi geopolitici delle grandi potenze, naturalmente, mettono legna al fuoco e se sorge un nuovo problema, tanto meglio, se non sorge lo si crea.

In questo stato di cose, gli USA, in persona del loro presidente Donald Trump, hanno pensato di creare una nuova opportunità provocando un serio problema; la rottura dell´accordo nucleare con l´Iran.

Detto accordo, ricordiamo, è stato, senza dubbio, il principale legato che Barak Obama ha lasciato agli americani e al mondo. Un accordo faticoso, lungamente negoziato e stipulato finalmente lo scorso anno tra il governo degli Ayatollah e il gruppo costituito dagli USA, Inghilterra, Germania, Francia, Russia e Cina (noi oramai siamo solo spettatori...), che ha registrato un giusto passo verso la riduzione del clima di tensione che attanaglia la regione mediorientale.

Da notare che detto accordo ha determinato una svolta storica nella politica americana, al punto da creare attriti con alleati storici, quali Israele e Arabia Saudita, ma ecco che, quando meno te lo aspetti, il diavolo ci mette la coda; Trump minaccia la rottura del patto all´assemblea generale dell´ONU e ritorna a menzionare “l´Asse del male” con riferimento all´Iran e alla Corea del Nord.

Quale possa essere l´opportunità per gli Usa, creando il problema con l´Iran non ci è dato sapere. Quel che sappiamo, invece, è che l´UE non seguirà le immotivate stravaganze di Trump, perché di stravaganze , in pochi mesi di mandato, ne sta facendo tante: ritiro dall´accordo di Parigi sul clima, uscita dall´UNESCO e dall´ accordo strategico transpacifico di cooperazione economica (TPP), intenzione di ritirare il Paese dall´ Accordo nordamericano per il libero scambio (in inglese: North American Free Trade Agreement, NAFTA) e chissà da cosa ancora!

Un punto, comunque, è certo, se l´accordo con l´Iran decade, quest´ultimo sarà libero di costruirsi il proprio arsenale nucleare, gli Usa resteranno sempre più isolati e la seconda economia del mondo, la Cina, che non aspetta altro, diventerà la prima della classe, surclassando il decaduto “american power”.

Quello di Trump è un gioco pericoloso, un gioco d´azzardo, che, però, come tale, costituisce un problema quando da passatempo diventa dipendenza. Sarà che, sebbene a noi sfugga, anche per questo tipo di problema sarà applicabile l´aforisma galileiano sopra menzionato?

G & G Arnò